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mercoledì 6 novembre 2019

Viabilità a Mazara del Vallo

Visto che un po’ tutti hanno detto la loro, alcuni persino in Italiano, è “forse” costruttivo (e spero interessante) fare alcune riflessioni sulla viabilità del centro storico mazarese (sforzandoci di utilizzare la nostra lingua nazionale in modo corretto).
La scorsa amministrazione ha “pedonalizzato” il centro (od almeno questo è stato forzosamente consegnato alla storia). 
Risulta certamente ambiguo parlare di pedonalizzazione del centro (storico, ndr) semplicemente notando che Corso Umberto è chiuso al traffico (per la maggior parte della giornata) e le strade attigue e contigue a Piazza Chinea sono aperti al traffico veicolare (con tutti i relativi paradossi).
Certo, alcuni hanno dimostrato di ignorare pesantemente la valenza storica che l’architettura e lo stile del centro mazarese incarnavano tatuandolo, magari bene, con colori e materiali di sicuro impatto e con lo stesso livello di inadeguatezza.
Ma se il passato è scritto, seppur non letto, il presente è oggetto di confronto per delineare il futuro. 
Ero e sono contrario ad una pedonalizzazione cieca, castrante, che non ha tenuto conto della viabilità cittadina, solo parzialmente rattoppata da alcuni interventi in Corso Vittorio Veneto dall’attuale amministrazione, che ha fatto “parlare tanto e tutti” come unico risultato innegabile (ma di questa pratica alcuni sono certamente maestri). 
E sarebbero dovuti essere tutti contrari notando come la città fu divisa: a metà lasciando il resto della viabilità inalterata.
Oggi, con spifferi che volano dal palazzo comunale, si sonda il parere della gente su un’eventuale riapertura di Corso Umberto.
Forse una soluzione peggiore del danno se operata male.
Ma il punto è un altro a mio modesto avviso.
Non si può affrontare ogni tema, in passato come oggi, in maniere isolata, a compartimenti stagni. 
La viabilità, le iniziative, le attività, tutto deve fare parte di un processo sistemico che riguarda politica, operatori del settore, esperti e cittadini.
L’amministrazione degli spot, dei consulenti e dei cartelloni estivi vuoti ha prodotto la desolazione. 
L’attuale appare in netta continuità. 
Dov’è il coraggio di dire che Via Salemi con quei gazebo è una strada impraticabile?
Dov’è il coraggio di dire che i lidi sul lungomare devono mantenere il decoro tutto l’anno perché spiaggia e panorama sono un bene pubblico?

Per la mia città spero ovviamente il meglio, e lo spero di più proprio perché ormai ci vivo molto molto poco, ma senza la competenza, senza la visione complessiva e sistemica, senza il coraggio, non si sarà meglio di quelli di prima ed il risultato sarà semplicemente un eterno provincialismo.

Ivano Asaro