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venerdì 29 novembre 2013

Caminho do Brasil 2014

Luciano Tumbiolo
Mancano oramai poco più di sei mesi all'inizio di quello che si prospetta essere un Mondiale di Calcio all'insegna dello spettacolo, perché diciamocelo , il Mondiale in Brasile è il sogno divenuto realtà per qualsiasi calciatore e vincerlo da protagonisti sarà per tutti un capitolo fondamentale da scrivere nella storia del Calcio.



Dopo gli ultimi spareggi della zona Europa , Africa e Mista ( Sud-America -Oceania-Asia) abbiamo finalmente il quadro completo delle 32 finaliste che si giocheranno la chance di espugnare lo STADIO per eccellenza : il Maracanã di Rio de Janeiro.
I sorteggi per la formazione degli 8 gruppi ( A – H ) si svolgeranno a Mata de São João il 6 Dicembre alle ore 13:00 locali.

Conosciamo adesso meglio le 32 finaliste , i loro punti di forza e quelli di debolezza , i loro talenti e le possibili sorprese.


EUROPA:


1- Belgio ( C.t. Wilmots ) : Prima vera sorpresa uscita dai gironi di qualificazione grazie alla facilità con cui ha imposto il suo gioco e alla bassa età media dei titolari ( talenti anche nella U-21 ). Il loro punto di forza sarà il gioco moderno , veloce e fantasioso e la spinta delle ali , il loro punto debole probabilmente l'inesperienza.
TALENTI : HAZARD ; FELLAINI , WITSEL
SORPRESE : MERTENS ,BENTEKE


2- Bosnia Erzegovina ( C.t. Susic ) : Storica qualificazione , la loro prima volta da quando è avvenuta la separazione dalla Jugoslavia. Buon centrocampo a supporto della stella Dzeko , vero ariete spacca-difese. Da rivedere la difesa che si affida a giocatori non troppo adatti ai grandi palcoscenici
TALENTI : DZEKO ; PJANIC
SORPRESE : IBISEVIC



3- Croazia ( C.T Kovac ) : Buon miscuglio di veterani ( gli stoici Pletikosa , Simunic e Olic ) e giovani promesse , la Croazia è una presenza fissa delle ultime edizioni , esprime un ottimo calcio , ma manca ancora quel quid per fargli fare il salto di qualità.
TALENTI : MANDZUKIC ; MODRIC
SORPRESE : KOVACIC ; RAKITIC



4- Francia ( C.t. Deschamps) : Dentro all'ultimo respiro , grazie ad un ritorno spettacolare contro l'Ucraina. Archiviato il fallimentare Sudafrica 2010 , i galletti sono pronti a battagliare per i posti che gli competono ( a mio avviso almeno i quarti di finale) , ottime individualità ma quasi assenza di spogliatoio , Deschamps per fare il capolavoro dovrà lavorare su quest'ultimo aspetto.
TALENTI: RIBERY , EVRA , BENZEMA

SORPRESE : POGBA , VARANE



5- Germania ( C.t Low ) : Una delle favorite , nell'ultimo periodo hanno unito il pragmatismo teutonico al palleggio spagnolo , risultando così completi in tutti i reparti. La loro forza è il magnifico centrocampo , giovanissimo e pieno di talento , la loro debolezza è la lunaticità degli attaccanti centrali ( cosa che li porterà spesso a giocare con il falso nueve )
TALENTI : TROPPI
SORPRESE : BENDER



6- Grecia ( C.t Santos ) : Il livello medio dei reparti è buono , sono famosi per la loro tradizione difensiva ( strepitosa in occasione di Euro 2004 ) che dovrà essere tramandata al gigante Papastathopoulos. Il punto debole sono le fasce , poco reattive e propositive (specie se davanti hai il forte Samaras).
TALENTI : PAPASTATHOPOULOS , SAMARAS
SORPRESE : KONE' , MITROGLOU



7- Inghilterra ( C.t Hodgson ) : Non si discutono le individualità , i reparti sono tutti equilibrati e competitivi , grandiose le ali ( il loro gioco ne risentirà nel caso dovessero superare i quarti ) e un talento come Rooney che può sempre decidere la gara. Il loro punto debole è il Mondiale stesso , troppa pressione ha spesso portato a figuracce.
TALENTI : ROONEY , GERRARD , LAMPARD
SORPRESE : STURRIDGE , OXDALE-CHAMBERLAIN



8- Italia ( C.t Prandelli ) : A convocazioni finite , analizzeremo dettagliatamente la nostra Nazionale , perché da qui a Maggio ne potrebbero cambiare di cose (anche se Prandelli ha già in testa i suoi 23).
TALENTI: BALOTELLI , PIRLO , BARZAGLI
SORPRESE : CERCI , BONUCCI , G.ROSSI


9-Olanda ( C.t Van Gaal) : Il loro calcio è pratico ma allo stesso tempo divertente , vengono da un girone eccezionale ( 9 V 1 P 0 S ) e possono contare sull'estro di un Van Persie mai così decisivo e di un Robben al punto massimo della sua carriera. Il loro punto debole sembra essere la difesa a mio avviso abbastanza statica.
TALENTI : VAN PERSIE , ROBBEN , SNEIJDER
SORPRESE : STROOTMAN , SIEM DE JONG



10- Portogallo ( C.t Bento) : Qualificazione ottenuta con una strepitosa partita contro la Svezia guidati da un fenomenale C.Ronaldo .
Il loro punto di forza è anche il loro punto di debolezza , lui ,CR7 : il gioco ,il possesso , gli assist sono finalizzati a servire lui e solo lui , ma i portoghesi dovranno pregare gli Dei del calcio che gli mantengano il loro pupillo in perfette condizioni perché il resto è semplice normalità
TALENTI : PEPE , NANI , C.RONALDO

SORPRESE : NELSON OLIVEIRA


11- Russia ( C.t Capello) :Ottimo lavoro quello del migliore allenatore italiano in circolazione ( se non fosse per l'alto cachet gli si dovrebbe proporre la nazionale a vita) , è riuscito a creare una squadra ben organizzata e coesa ( modello club) con le poche individualità che ha a disposizione. I russi patiranno però l'umidità e credo non faranno un gran mondiale a livello fisico.
TALENTI : KERZAKOV , SIROKOV

SORPRESE : DZAGOEV

12- Spagna (C.t Del Bosque) : I campioni in carica sembrano avvicinarsi alla fine dello straordinario ciclo che li ha visti trionfare in lungo ed in largo , anche se hanno ancore molte frecce nella loro faretra. Il loro punto di forza è sicuramente il palleggio veloce e preciso , e l'abilità di portare al tiro quasi tutti gli effettivi; se attaccati e costretti a non potere fare il loro gioco perdono maggior parte della loro efficacia, soffrono immensamente il contropiede e le azioni in velocità.
TALENTI : INIESTA , XAVI , PIQUE'

SORPRESE : JESUS NAVAS , DIEGO COSTA


13- Svizzera (C.t Hitzfeld) : Essendo alla 7a posizione del Fifa World Ranking la Svizzera sarà inserita come testa di serie nella formazione dei gironi ( sicuramente la più abbordabile tra le 8).
Il centrocampo presenta la spina dorsale del Napoli con l'aggiunta del talento di Shaqiri e questo è un loro grande pregio , l'attacco è giovanissimo ( 23 anni la media ) e forse peccherà in esperienza , la difesa a tratti sembra troppo statica.
TALENTI : LICHTSTEINER , SHAQIRI , INLER
SORPRESE: SEFEROVIC , XHAKA


SUDAMERICA:


14- Argentina ( C.t Sabella) :Altra grande favorita per la vittoria finale , battere il Brasile in finale in casa sua sarebbe da scrivere sui libri di storia e sulla costituzione argentina. Messi ha la grande chance di diventare il DIO del CALCIO , riuscirà la squadra ad aiutarlo?
L'attacco è da far paura , da manicomio la scelta dei tre titolari per Sabella , la loro grande debolezza è l'assenza di un forte mediano interditore ( né Fernandez né Biglia sembrano adatti al ruolo) e le poche scelte di valore in difesa.
TALENTI: MESSI , DI MARIA , HIGUAIN , AGUERO

SORPRESE: PALACIO




15- Brasile ( C.t Scolari ) : I grandi favoriti e lo si è visto in Confederations , quando giocano davanti il loro pubblico sono su un altro pianeta , la loro forza sarà appunto il 12° uomo che mai come in questo caso sarà decisivo. Possono contare su una ottima difesa e sull'apporto dei laterali , il centrocampo è tecnicissimo ma davanti devono sperare nella riconferma di un Fred che in Conferderations ha dato il meglio di se.
(piccola nota , spero per il bene del calcio e del ragazzo che Neymar non faccia più sceneggiate , è diventato imbarazzante ed irritante)
TALENTI: THIAGO SILVA, NEYMAR , RONALDINHO (SE SCOLARI LO PORTASSE FAREBBE UN FAVORE AL CALCIO)
SORPRESE: OSCAR , LUCAS , FERNANDO


16- Cile ( C.t Sampaoli) : Buona nazionale , ma niente di più a prescindere da alcune validissime individualità. La loro forza è data dalla velocità delle ali e da un centrocampista monumentale come Vidal , il resto ,come si è visto nelle qualificazioni , parla di una squadra in difficoltà a gestire il vantaggio o addirittura trovarlo... eterna incompiuta.
TALENTI: VIDAL , A.SANCHEZ

SORPRESE: EDU VARGAS , MATI FERNANDEZ


17- Colombia (C.t Pekerman) : Forse la più bella Colombia di sempre (non me ne vorranno Asprilla e Valderrama) , porterà a questo Mondiale una sferzata di giovani talenti ed un gioco basato sulla velocità ed il contropiede palla al piede. Da rivedere la coppia centrale (Yepes , Zapata) che farà passare notti insonni a Pekerman ( troppo statici e poco attenti nella marcatura a zona).
TALENTI: FALCAO , JACKSON MARTINEZ , GUARIN
SORPRESE: CUADRADO , J. RODRIGUEZ , QUINTERO


18- Ecuador (C.t Rueda) : L'Ecuador si presenta con una nazionale composta da gran parte di giocatori che militano nella massima serie ecuadoregna , con pochissimi talenti arrivati nei campionati stranieri.
Arriva anche da un grande lutto , quello di Benitez , 27enne attaccante morto per cause naturali mentre si trovava in ritiro con la sua squadra l'Al Aish. Il loro calcio è atipico per gli standard sudamericani , molto fisico e poco spettacolare, ma spesso anche disorganizzato. Giocheranno sopratutto col cuore.

TALENTI: VALENCIA , CACEIDO
SORPRESE: IBARRA , FIDEL MARTINEZ


19- Uruguay ( C.t Tabàrez ) : Ultimi a livello cronologico a qualificarsi , sono una squadra temibile e molto ben organizzata. Il loro potere di fuoco è straordinario e possono contare anche su un' ottima difesa , ben collaudata e con giocatori di esperienza e livello. La mediana è forse la zona dove soffrono di più e dove si sente la mancanza di un buon interditore.
TALENTI: CAVANI , SUAREZ , GODIN
SORPRESE :ABEL HERNANDEZ , GASTON RAMIREZ , COATES


CONCAF:


20- Costa Rica ( C.t Pinto ) : Secondo classificato nel girone Concaf , il Costa Rica fa dell'affiatamento il suo forte , gran parte dei suoi giocatori infatti provengono dal campionato nazionale o dalla Major League Soccer.
Il loro punto debole è la mediocrità dei suoi giocatori , specie in difesa. Una delle cenerentole di questo Mondiale.
TALENTI : BORGES , BOLANOS
SORPRESE : URENA



21- Honduras ( C.t Suarez ) : Anche nel caso dell'Honduras il punto forte è sinonimo di squadra , gran parte dei giocatori gioca nell'Olimpia , nel Marathon o nel Motagua , clubs di spicco della mediocre serie honduregna.
La difesa nell'ultima amichevole giocata con il Brasile è sembrata scandalosa ( 5-0 ) e non vediamo come sia possibile reggere il confronto con le grandi.
TALENTI : NON PERVENUTI
SORPRESE : MEJIA ( VISTOSI NELLA PRIMAVERA DELL'UDINESE)



22- Messico ( C.t Herrera ) : Il 2012 è un anno da ricordare per il Messico U-23 che si è laureato Campione Olimpico , ma , complice l'euforia per questo traguardo, si è assistito ad un quasi psicodramma nel girone di qualificazione , terminato al 4° posto , dietro alle sopra citate Honduras e Costa Rica ; il colpo di genio di Herrera è stato quello di escludere gli “europei” ( Hernandez e Dos Santos ad esempio ) per le ultimi importantissime sfide , perché sembrati troppo svogliati , affidandosi ai giocatori del campionato messicano. La scelta ha pagato , e dopo lo spareggio con la Nuova Zelanda , il Messico è riuscito a qualificarsi.
I talenti ci sono in tutti i reparti e la gioventù promette bene , per il resto sono facilmente battibili dalle squadre che puntano al successo.
TALENTI : C.HERNANDEZ , DOS SANTOS , GUARDADO

SORPRESE : REYES , MIER , AQUINO




23- Stati Uniti ( C.t Klismann ) : La più Europea tra le Americane (quasi tutti i giocatori militano in leghe europee , tanto che la base logistica della nazionale si trova a Vienna) , il tocco di Klismann si vede eccome , l'ottimo centrocampo è supportato da una buona fase difensiva ( esperta ed attenta ) e da un discreto attacco. Gli Stati Uniti sono oramai una costante a partire da Italia '90 e forse è giunta l'ora di fare il definitivo salto di qualità.
TALENTI : DEMPSEY , ALTIDORE, BRADLEY

SORPRESE : JOHNSON


ASIA:


24- Australia ( C.t Osieck) : Aggregata d'eccellenza del girone asiatico ( avrebbe avuto vita facile contro le modestissime Vanuatu , Cook , Samoa , Tonga ecc.) l'Australia presenta una delle nazionali meno forti della sua storia ( i vari Bresciano , Schwarzer , Cahill e Neill seppur presenti presentano oramai i segni del tempo trascorso ) . Osieck gioca principalmente sul fattore forza fisica , imbottendo il centrocampo di mediani e la difesa di centrali (è riuscito a giocare anche con 4 centrali) e lasciando gli attaccanti negli sconfinati deserti della trequarti difensiva avversaria.
TALENTI : CAHILL
SORPRESE :ROGIC


25- Corea del Sud (C.t Hong Myung-Bo) : Quanti brutti ricordi... La Corea del Sud 2014 è una nazionale giovane e divertente da guardare , giocano un calcio senza fronzoli ma molto ordinato , quasi maniacale ( ripetizioni di schemi a go-go) . La loro arma migliore è comunque la velocità sulle fasce mentre il loro punto debole è la pochissima esperienza internazionale.
TALENTI: CHA DU-RI , PARK CHU-YOUNG
SORPRESE: JI DONG-WON


26- Giappone ( C.t Zaccheroni ) : Il lavoro di Zaccheroni è stato perfetto: il Giappone ha trovato un equilibrio ed una stabilità da grande nazionale: il centrocampo ha la qualità mista all'esperienza mentre la difesa sembra abbastanza solida e collaudata, l'attacco invece risulta privo di un vero bomber e questo sarà il vero problema di questa nazionale. Una menzione particolare va' fatta al loro esemplare fair-play ( ce ne fossero di giocatori come i nipponici ) ed al loro attaccamento alla maglia ( ci piace ) .
TALENTI : UCHIDA , NAGATOMO , HONDA , KAGAWA
SORPRESE : G.SAKAI


27- Iran ( C.t Queiroz ) : Vera cenerentola del Mondiale è in realtà molto considerata in Asia tanto da essere definita da molti come la più forte di questo girone. Queiroz ha sicuramente europeizzato il calcio iraniano ma stentiamo a credere che abbia qualche chance di passare il primo turno.
TALENTI : NEKOUNAM
SORPRESE: ANSARIFARD KARIM



AFRICA:


28- Algeria ( C.t Halilhodzic) : Dominatori del gruppo H di qualificazione sezione Africa e vincitori dello spareggio contro il Burkina Faso ,l'Algeria presenta una buona nazionale , giovane al punto giusto e con i reparti ben stretti e bilanciati. Il tasso tecnico di contro non è dei migliori e a farne le spese dovrebbero essere gli inesperti difensori. A meno di eventuali sorprese non riusciranno a sorpassare la prima fase.
TALENTI : TAIDER , SOUDANI

SORPRESE : BELFODIL , FEGHOULI , GHILAS


29- Camerun ( C.t Akono) : Il loro è il calcio emblema dell'Africa intera : spirito di sacrificio , grande corsa e forza fisica. La loro arma migliore è la velocità negli spazi ed il centrocampo folto e agguerrito che spesso e volentieri sale a dare una mano agli attaccanti ( pericolosissimi i tiri da fuori) , questo però porta al loro punto debole...lasciando così tanti spazi aperti i contropiedi avversari risultano troppo spesso decisivi.
TALENTI : ETO'O , ASSOU-EKOTTO , WEBO'
SORPRESE : MATIP , N'KOULOU


30- Costa d' Avorio ( C.t Lamouchi) : Sicuramente la più attrezzata tra le nazionali africane e quella che ha maggiori possibilità di passare la prima fase. I reparti sono ottimamente bilanciati e presentano notevoli individualità. Se volessimo trovare un difetto evidente è quello della dipendenza offensiva da Drogba che ultimamente sembra in una fase discendente della carriera ( anche se resta comunque tra i primi 10 attaccanti al mondo).
TALENTI : DROGBA , YAYA TOURE , KOLO TOURE
SORPRESE : GERVINHO ( non lo considero ancora un talento ma poco ci manca per quello che ha fatto vedere in questa stagione)


31- Ghana ( C.t Kwesi Appiah) : Altra grande squadra che a mio parere potrebbe riuscire a strappare il pass per gli ottavi. La loro forza è data da uno dei centrocampi meglio assortiti dell'Africa che unisce potenza , tecnica e velocità. Il neo di questa squadra è dato dalla dubbia condizione atletica del bomber (una volta fondamentale) Gyan Asamoah andato troppo presto a godersi la vita calcistica negli Emirati Arabi.
TALENTI: ASAMOAH K. , MUNTARI , A.AYEW
SORPRESE : J.AYEW


32- Nigeria ( C.t Keshi ) : Dimentichiamoci della straordinaria Nigeria dei '90s quella dei Babangida , Kanu , Okocha e Martins e guardiamo a questa che ci sembra tutto fuorché straordinaria. La scusante è quella della fine del ciclo d'oro , adesso infatti ci si presenta una squadra molto giovane e assolutamente non pronta ad una rassegna iridata. I talenti ci sono, e questo fa ben sperare i tifosi nigeriani , che a mio avviso preferiranno un bel Russia 2018 rispetto ad un anonimo Brasile 2014.
TALENTI: MOSES
SORPRESE: ONAZI , MUSA





Per concludere indico le mie favorite alla vittoria finale , senza un ordine preciso : BRASILE , ARGENTINA , GERMANIA , ITALIA





Luciano Tumbiolo




 

lunedì 25 novembre 2013

Serie A: 13 giornata, la Juventus si riprende la vetta. Frenano Roma e Napoli. Milan crisi senza fine.

Davide Mauro
Terzo pareggio di fila, finisce 0a0 il posticipo della 13° giornata. Per la prima volta in stagione la Roma di Rudi Garcia non è in testa alla classifica. I giallorossi si infrangono sul muro alzato da Avramov, che salva la porta Cagliaritana in almeno 4 occasioni. Nonostante le azioni da gol, nate più per iniziativa dei singoli, la Roma soffre nelle costruzione del gioco e ha una manovra molto lenta rispetto le prime partite. Gli manca Totti e il centrocampo non è più lucido come ad inizio stagione.

CRISI MILAN
''Ci vediamo all'uscita dei box, indegni'' Con questo striscione esposto dai tifosi del Milan si chiude Milan-Genoa, anticipo del sabato sera conclusosi con il risultato di 1a1. Per il Milan, è la quinta partita senza vittorie. Un risultato che l'allontana dalla vetta, distante 20 punti e l'avvicina ulteriormente alla zona retrocessione.


Contro il Genoa, la squadra di Allegri si fa recuperare il vantaggio iniziale, e non riesce a vincere una partita giocata in superiorità numerica per 55 minuti. Al termine della partita scoppia la contestazione dei tifosi rossoneri, che era già iniziata prima della partita. Sotto accusa tutti, allenatore, dirigenti, giocatori e sopratutto quel Mario Balotelli che non riesce più ad essere determinante e sbaglia, per la seconda volta consecutiva, dopo 22 centri consecutivi, un rigore che avrebbe dato il 2a1 alla sua squadra. L'attaccante Italiano, oltre al rigore sbagliato, è apparso svogliato e quasi disinteressato delle sorti della propria squadra. Non proprio atteggiamenti giusti per uno che vuole diventare tra i più forti del mondo.

LOTTA AL VERTICE.
Non se la passa benissimo neanche il Napoli, seconda sconfitta consecutiva, e a -6 dalla vetta. La squadra di Benitez ha giocato buona parte della partita nella metà campo offensiva, ma non è riuscita a trovare lo spunto giusto e si è limitata ad un possesso sterile che non ha impensierito Mirante. Dall'altra parte un ottimo Parma che ottiene i 3 punti sfruttando gli enormi spazi concessi dietro dalla squadra Partenopea. 
Chi invece può sorridere è la Juventus che ritrova la vetta della classifica. La squadra di Conte dopo la scoppola rimediata a Firenze sembra rinata, 5 vittorie consecutive e zero gol subiti. Simbolo della rinascita della squadra bianconera Fernando Llorentel'attaccante Spagnolo bollato troppo presto dai media come ''pacco''
sta pian piano entrando negli schemi di Conte e sta cominciando a segnare con una certa continuità. Nella partita di ieri ha sbloccato il risultato con un gol da centravanti d'area e ha servito l'assist a Tevez per il raddoppio.


Pareggio al Dall'Ara di Bologna per l'Inter. La squadra nerazzurra paga un inizio di partita molto lento dove passa in svantaggio a causa del gol di Kone (che quando vede Mazzarri si trasforma) e viene tradita da un Palacio non in ottima giornata in fase realizzativa. Nell'Inter pesano le assenze nel reparto offensivo, giocatori come Milito e Icardi in partite come quella di Bologna potevano tornare utili. Rallenta laFiorentina a Udine, la viola gioca bene il primo tempo ma si spegne nella ripresa, l'Udinese si sveglia nel secondo tempo sfornando la migliore prestazione della stagione, a detta del proprio tecnico, e vince una partita che l'allontana dalle zone basse della classifica.
ZONA SALVEZZA
Nella zona bassa della classifica prestazione convincente e ottimo risultato per il Torino che liquida con un netto 4-1 il Catania, che adesso è ultimo in classifica. Riguardo il Catania domanderei ai dirigenti Catanesi, se il cambio di allenatore era la scelta giusta? E' stata una mossa giusta liquidare l'allenatore del record dei punti in serie A, specie dopo aver venduto i 3 migliori giocatori catanesi? Che colpa ne ha un allenatore se rispetto la stagione precedente non ha più Lodi, Gomez e Marchese?
Ottima vittoria anche del Chievo, del neo tecnico Corini che vince all'ultimo respiro il derby Veronese, che mancava dal 2001, e non è più ultimo in classifica solitaria. Grande prestazione anche per il Sassuolo, che sconfigge 2a0 l'Atalanta e si allontana dalle zone caldissime della classifica. La squadra Emiliana sembra un altra squadra rispetto il tragico inizio di stagione e con bel gioco e un ottimo calcio offensivo è riuscita a risollevarsi in classifica, mettendo in luce anche 2 ottimi talenti Italiani, Zaza e sopratutto Berardi. Pareggio tra Sampdoria e Lazio una partita molto bloccata che la Lazio riesce a pareggiare negli ultimi 20 secondi, grazie al gol di Cana, nella Sampdoria esordio del neo tecnico Mihajlovic.
JUVENTUS SENZA AVVERSARI?

La tredicesima giornata ci restituisce una Juventus dominatrice e capolista, una squadra che è tornata loaschiacciasassi delle ultime 2 stagioni. In queste prime 13 partite i bianconeri hanno ottenuto più punti rispetto le ultime 2 stagioni, una squadra che rispetto l'anno scorso sblocca anche le partite più rognose grazie ad un attacco che è stato molto rinforzato con Tevez e Llorente presi con '' soli '' 9 milioni di Euro. Gli avversari sembrano più deboli della Juventus e sopratutto meno abituati alla lotta al vertice. Il Napoli non ha la continuità giusta per impensierire la squadra bianconera e la Champions gli toglie energie fisiche e mentali per impensierire i bianconeri. La Roma sta pagando troppo l'assenza di Totti. Non ha sfruttato a dovere il doppio turno casalingo contro Sassuolo e Cagliari e adesso deve, per la prima volta in stagione, fare i conti con i risultati che non arrivano. Sulla Roma aggiungo che nelle prime giornate giocava molto meglio per la presenza si di Totti, ma anche perchè incontrava avversari più scoperti che poteva punire in contropiede, vero segreto dell'inzio scoppiettante Romanista. La Roma deve ritrovare Totti e sperare che alcuni elementi come Ljaic comincino ad ingranare se vuole rimanere il lotta fino alla fine. 
Vi segnalo anche il gol della giornata, solitamente scelgo un gol della serie A, ma in questa giornata merita di essere visto il gran gol di Diego Costa dell'Atletico Madrid



Davide Mauro

venerdì 15 novembre 2013

Finisce un’era. Galliani dice addio a fine anno!

Dopo il lungo colloquio avvenuto qualche giorno fa ad Arcore, Adriano Galliani ha deciso di terminare il suo rapporto col Milan dopo 27 anni di gloria. Per il Milan sarà un cambio epocale, perché si assisterà all'addio di un dirigente che ha contribuito ai grandi successi dell’era Berlusconi: 8 Scudetti, 1 Coppa Italia, 5 Coppe dei Campioni, 5 Supercoppe Europee, 2 Coppe Intercontinenantali, 6 Supercoppe Italiane e 1 Mundialito sono infatti i trofei conseguiti infatti da Galliani da a.d. del club. La causa scatenante? Questa volta il Presidente Silvio Berlusconi ha davvero poche colpe, la causa di tutto è la figlia Barbara, che ha deciso di prendere in mano la situazione vista la crisi in cui riversa il Milan. Lady B ha trovato la scusa per emergere e fare fuori il vero leader della squadra rossonera, quell’Adriano Galliani che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con la crisi economica del suo club e il conseguente ridimensinamento del prestigio rossonero in campo europeo. Barbara accusa la dirigenza di aver operato negli ultimi anni in malo modo, specie sul mercato, affermando che i soldi sono stati spesi per giocatori che, secondo l’opinione di tutti, non sono da Milan. La figlia di Berlusconi non ha tutti i torti, la squadra rossonera negli ultimi due anni è stata modificata in toto, sono partiti giocatori come Thiago Silva, Ibrahimovic, Pirlo (mandato alla Juve a parametro zero), Seedorf, Nesta e tanti altri campioni per essere sostituiti da giocatori presi a parametro zero da squadre mediocri. Inevitabile il riscontro sul campo, il diktat della società, ovvero il bel gioco e il dominio sull’avversario, non può essere rispettato se mandi in campo giocatori poco adatti ai grandi palcoscenici. È vero però che Galliani è stato costretto ad operare sempre in uscita per limare i conti di una società che non ha più un centesimo, una società che spende quasi quanto una squadra che lotta per la salvezza non può di certo competere con le grandi del calcio. Nessuno è perfetto, tantomeno Galliani, gli è stato ordinato di rendere autosufficiente un club che aveva ingenti perdite economiche e ci è riuscito con qualche cessione e ampliando le entrate commerciali,ma se da un lato ha ottenuto grandi successi, la squadra si è fortemente indebolita. Privarsi di lui in questo momento così delicato sarebbe alquanto pericoloso per una società che non ha più un’identità. 

Non sappiamo che Milan sarà senza Galliani, ma dopo tutti questi anni è giusto un graduale riassetto societario, nuove idee che possano rilanciare le sorti del club. L’idea più suggestiva sarebbe il ritorno di certi uomini che hanno fatto la storia del Milan, vedi Maldini Baresi Albertini Seedorf, pronti ad occupare le poltrone e la panchina (Seedorf) rossonere,magari proprio loro sono quello che serve per voltare pagina e riportare i valori che c’erano quando questi ex giocatori portavano il Milan sul tetto del mondo. Ma come potrà superare questo momento se il Presidente non caccia un centesimo?Senza Galliani al timone si spera davvero di fare le fortune della società come in passato?Le domande sono tante e non hanno risposte sicure,il futuro è incerto,l’unica certezza è la separazione consensuale tra Galliani e il Milan, e scusatemi se è poco!






Mirko Scimemi


Mirko Scimemi

martedì 12 novembre 2013

Violenza politica e sociale: (i) perché no?


Abbiamo chiamato la carogna del nostro tempo Berlusconi, Bush J, Sarkozy. Abbiamo gridato per il portafoglio vuoto. Abbiamo votato tutto ed il suo contrario non rendendoci conto della verità. Il male, abbiamo sempre cercato di identificarlo in tizio o caio, e questo discorso valica i confini italiani. Siamo stati stupidi fondamentalmente. Ci siamo chiesti innumerevoli volte: “se io sono, per lo più, una brava persona, come la gente che mi sta accanto, perché il mondo vira sempre di più verso l'autodistruzione?” Domanda sensata che però non guarda alla natura delle cose. 

Ci siamo persino dati una risposta: “E' la Crisi Economica”. 

Certo la difficoltà aguzza l'ingegno, trasformandolo talvolta in bieca furbizia. Ma queste non sono altro che pie illusioni di chi alla fine sta bene persino nella disperazione, piuttosto che avere l'ardire di guardarsi allo specchio. In questi anni ci siamo raccontati la storiella della crisi, che c'è per carità, ed i ristoranti non sono tutti pieni. Ma abbiamo ascritto a questo tema i nostri problemi, in ciò le ansie sociali hanno trovato un facile contenitore. “La crisi c'è: è per questo che le anime si incarogniscono”. Per qualche tempo ci ho creduto pure io. Ma poi non più. Perché i ricchi sono dissennati o privi di etica? Loro non hanno “la crisi” che affligge il popolino. Perché gente che guadagna un patrimonio ogni mese sente l'esigenza di accumulare altro denaro, evadendo le regole e la morale, specie nel settore pubblico e politico, rischiando di perdere tutto? Loro dovrebbero essere esenti dall'anima incarognita che invece dovrebbe albergare in quelle periferie suburbane dove, purtroppo, il crimine è per lo più tollerato e concesso come palliativo. 

La tesi della crisi non funziona, od almeno non è esaustiva. 


Viviamo le cose intorno a noi, e non ci rendiamo conto che cambiano loro perché cambiamo noi, e vicendevolmente avviene anche il contrario. La crisi, di per se vuol dire poco. Dalla seconda rivoluzione industriale in poi i cicli economici si sono ripetuti più e più volte, e le crisi sono argomento di studio, spesso evocate dagli esperti. Qui il problema è alla radice. Nel corso degli ultimi venticinque anni, si è dato seguito ad un nuovo modo d'intendere la vita, dello stare al mondo. Potremmo dire che c'è stata una nuova concezione filosofica diffusa che ha animato il globo. Chi ne sono stati gli antesignani? Sarebbe un discorso riduttivo fare i nomi, se non appunto indicandoli come meri simboli di un processo più ampio e sicuramente complessissimo. Per farla breve il mondo è cambiato quando due figure hanno raggiunto il vertice del potere nei loro rispettivi Stati, ovvero Ronald Regan e Margaret Thatcher. Il loro potere, i loro supporti, la rete di potenze più o meno celate che li hanno sorretti nella loro azione, ha stravolto il modo di stare al mondo. Regan e Thatcher non solo hanno creato le impalcature post-sociali per ciò che ci sarebbe stato dopo la guerra fredda, ma hanno anche permesso di eliminare alcuni stereotipi su cui l'intero pianeta civile si basava. Le sponde, anche qui i nomi sono elementi simbolici, sono state sia nelle potenze economiche che avevano generato questo processo, sia in classi dirigenti a noi note, come ad esempio quelle incarnate da Andreotti e, più di lui, Craxi
La smaterializzazione della classe dei minatori britannici, o le prime deregolamentazioni al mercato finanziario, sono mosse di quel periodo, così come la corsa al Pil, l'aumento del debito pubblico per favorire la crescita. In quegli anni si è creato un mostro, travestito da falso benessere diffuso, basato sulla materialità. Certo non è il caso di perdersi in discorsi ideologici, la lotta tra capitale ed ideologia è finita, ed ha nettamente vinto il modello capitalistico. Moralmente si è accettato, anche capillarmente tra la gente, l'idea che tutto avesse un prezzo, tutto poteva essere comprato, e che quindi tutto avesse una vendibilità. Ci ritroviamo ora, a trent'anni da quei fatti, a giustificare la tracotanza di personaggi che hanno grandi conti in banca, o l'ignoranza di chi guida la più potente nazione del mondo, sol perché dietro ha le banche d'affari più influenti. Conscio che il discorso sia catastrofico e persino difficile da accettare in alcuni suoi punti, credo che sia necessario fare l'ultimo passo di questa analisi. Se in anni ormai lontani qualcuno ha disegnato una società dove lo sviluppo si misura sui soldi, il benessere sulle proprietà, ed oggi ne piangiamo le conseguenze, cosa possiamo fare? 

Sicuramente combattere il sistema. 

Detta così è chiaro che sembro riferirmi ad un retaggio di anni oscuri per nostro paese. Ci siamo resi conto che le cose non vanno ed allora protestiamo. Bisogna capire quindi contro chi protestare e cosa fare. Dilemma di non poco conto, che quasi tutti i paesi a cultura occidentalizzata hanno declinato a proprio modo. Negli Usa, la vittoria di Obama prima e De Blasio poi, ci dicono che si è sovvertito, o si tenta di farlo, l'ordine delle cose. Prima il paese poteva essere fieramente discriminante e anti-socialista, ora si vota un nero ed un quasi comunista. In Francia dopo il sogno Sarkozy, si vota Hollande, personaggio goffo che fa della sinistra idealizzata il proprio metodo, con risultati discutibili, ma di sicuro con idee palesi. In Germania, dove le cose vanno piuttosto bene, si procede semplicemente cambiando i supporti alla Merkel, che governa ad ogni elezione con maggioranze a percentuali variabili. In Spagna dopo Zapatero, quello della bolla edilizia, sopraggiunge il popolare, e molto di destra, Mariano Rajoy, con tutte le sue ambiguità. 

Ed in Italia? Da noi la voglia di cambiamento si chiama Grillo. 

Beppe Grillo, con il suo movimento, hanno incarnato lo spirito di ribellione dallo stato di catalessi ed assoggettamento del popolo. Il nemico c'è e si vede. Grillo lo ha fortemente idealizzato nella classe politica, vecchia e stagnante, che da quarant'anni si barcamena tra Camera e Senato. I suoi voti, tantissimi, ne hanno decretato la forza elettorale e decisoria. I risultati? Opinabili, come tutto in politica

Il problema però nel discorso fatto non è Obama, ne De Blasio, ne tanto meno la Merkel, Mariano Rajoy o Grillo. Il vero tema, di delicatissima trattazione è: se questi simboli, presto o tardi falliranno, cosa accadrà? Se i portafogli continueranno ad alleggerirsi, le speranze a diminuire ed i suicidi ad aumentare, ci saranno altre soluzioni? Se le ultime speranze che il mondo democratico è stato in grado di fornire falliranno, che ne sarà del mondo istituzionalizzato? Difficile a dirsi. Di certo il mondo, la maggior parte di esso, guarda al problema con occhi inquisitori: c'è sempre un colpevole, qualcuno che ha la responsabilità. 

Obama e De Blasio vincono perché rappresentano la lotta ai poteri forti e finanziari; Hollande alla stupidità amministrativa di Sarkozy; la Merkel combatte contro i piagnistei dei popoli mediterranei, scansafatiche e cialtroni; Rajoy contro il socialismo idealistico di Zapatero; Grillo contro la casta politica, al grido di “tutti a casa”. 

Fin quando ci sarà un nemico, fin quando ci sarà il voto di pura protesta, poco o nulla cambierà in meglio. 

Il passo successivo non sarebbe altro che la violenza e la lotta politica. I moralismi non mi piacciono ne tanto meno auspico gli anni di piombo, ma se c'è un nemico, e questo non va via con le buone, presto o tardi scatteranno le cattive maniere. Non c'è da fare qui osservazioni di carattere ontologico, basti dire che è sempre avvenuto: laddove il regnante od i poteri oligarchici hanno afflitto il popolo, si è passati al tritolo ed alla presa della BastigliaSe Grillo fallirà, chi ha creduto nel suo sogno, considerando tutta la politica sbagliata e la sua vita un inferno per colpa di questa, come reagirà? Saranno tutti bonari e calmi nel rivedere le loro posizioni? Ci saranno solo coscienziosi padri di famiglia? E' evidente che il “no” sia la risposta certa. 

La violenza è il gradino successivo alla bomba sociale su cui siamo attualmente seduti. 

La violenza è già presente, ma ancora una volta non ci accorgiamo di essa, perché non chiamiamo violenza un figlio lontano migliaia di chilometri dal padre, un suicidio per un mutuo non pagabile, l'evasore con la Ferrari. Ancora ci culliamo nel sogno che ciò non ci sia e che non possa più accadere, e quindi ci sconvolgiamo di ciò che avviene in Val di Susa od a Roma per qualsiasi rivendicazione dal basso. Io però credo che la violenza, ancorché vicina, sia certamente da lottare perché sbagliata. La violenza, le insubordinazioni, il terrorismo, la lotta armata, sono termini imprescindibili dal mondo che abbiamo di fronte, ma che possiamo eludere se ragioniamo in modo diverso. Il problema è tutto qui a mio avviso. 

Dobbiamo renderci conto che il sistema del nemico non funziona. 

Il nemico, se esistesse, sarebbe facile da battere, invece non esiste. Possiamo chiamarlo mafia, terrorismo, speculazione, possiamo considerare nemici Riina, le Br, o Maddoff, ma eliminati loro, come abbiamo avuto modo di appurare, non è finita la speculazione, la corruzione o la malversazione. Il vero problema è altro. Il vero tema siamo noi stessi, il nostro egoismo. Berlusconi, Bush, Riina, Bush, Maddoff, Eta, Bin Laden, sono il frutto dell'egoismo individuale, più che sociale, che colora il mondo. Siamo noi che vogliamo il favore, la vita semplice, senza costi, con le furberie, a creare questi mostri sociali più o meno pericolosi. 

La violenza sociale verso cui andiamo in contro è eludibile solo se ci rendiamo conto che dobbiamo cambiare noi stessi per cambiare il circostante. Ciò, io credo, purtroppo che non accadrà. 


Ivano Asaro

Ivano Asaro

lunedì 11 novembre 2013

Focaccia: sapore di sale, sapore di casa

Valentina Ferrantello
Genuinità e semplicità:ingredienti segreti per una focaccia soffice e gustosa
Da tempo andavo alla ricerca di una ricetta che  accontentasse il mio palato.
Finalmente l’ho trovata. ALTA,CROCCANTE FUORI E SOFFICE DENTRO! Insomma la fine del mondo. Per non parlare del profumo che avvolge tutta la casa appena sfornata. Condivido questa MERAVIGLIA. Provala, è un ordine.
Ciao e buona impastata J


Ps: potete condirla come volete; io per esempio ho aggiunto anche delle olive snocciolate e del ciliegino.






INGREDIENTI:
500 gr di farina 0 (zero)
150 gr di Philadelphia
250 gr di acqua
sale
1 cucchiaino di zucchero
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
12 gr lievito
-per l'emulsione:
3 cucchiai di olio
3 cucchiai di acqua
sale

SVOLGIMENTO:

 - PRIMA FASE :  Mettete la farina nella ciotola  e versateci pian piano l'acqua dove avrete fatto sciogliere il lievito con lo zucchero.
 Impastate un poco, poi aggiungete la Philadelphia. Quando l'impasto è liscio versate il sale, impastate bene almeno 15/20 minuti.
 L'impasto deve essere bello elastico (il tempo di lavorazione è assolutamente necessario perché l'impasto è molto idratato).
Unite l'olio .
Impastate ancora molto bene fino ad assorbimento, dovrà risultare un impasto molto morbido ma non appiccicoso.


- SECONDA FASE:  coprite la ciotola con pellicola, poi far lievitare in forno spento con la lampadina accesa circa 1 ora e 45 minuti.
Terminata la lievitazione oliate bene una teglia di circa 36x26  e stendeteci immediatamente l'impasto bello lievitato senza lavorarlo di nuovo. Mettere sopra  l'emulsione.




- COTTURA: infornate a 200° fino a che sarà di un bel color dorato.


- RISULTATO FINALE






Valentina Ferrantello






Serie A: 12 giornata, parlavano di campionato finito...

Davide Mauro
Fino al 93° minuto di Roma-Sassuolo avrei cominciato parlando di altro, magari di splendida e spietata Roma, ma il gol di Berardi mi ha rovinato i piani e quindi mi sembra doveroso cominciare da quella che era la partita più importante del 12esimo turno, il posticipo serale Juventus-Napoli. Allo Juventus Stadium la squadra di casa vince e convince, contro un Napoli apparso in serata no. La vittoria bianconera è stata viziata da un gol in leggero fuorigioco (21 cm dice sky) anche se la Juve  alla fine ha meritato la vittoria segnando altri 2 gol al Napoli e giocando per la maggior del tempo meglio della compagine partenopea. La Juventus si porta a meno 1 dalla Roma che dopo il pareggio casalingo contro il Sassuolo entra in una piccolissima crisi, anche se, parlare di crisi dopo 2 pareggi consecutivi è un po' troppo eccessivo. Ma la super Roma di inizio stagione inizia a scricchiolare o perlomeno comincia ad essere umana e ad avere anche un pizzico di fortuna in meno rispetto le gare di inizio campionato. In realtà oggi la vittoria l'avrebbe anche meritata, ha sprecato tante azioni che le avrebbero dato il doppio vantaggio e alla fine è arrivata la beffa.
 Chi invece è realmente in crisi è il Milan di Max Allegri, la squadra rossonera non vince da quasi un mese, ha fatto 2 punti in 4 partite e pareggia in casa del Chievo ultimo in classifica. In attacco si sente la mancanza di Balotelli e dell'imprevidibilità di El Sharawi. La maggior parte dei tifosi rossoneri invoca un esonero del tecnico Livornese accusato di non aver dato un gioco offensivo fluido al  Milan, di non aver risolto i problemi cronici difensivi e di dare un assetto difensivo alla squadra anche contro l'ultima della classe. Io non credo che il problema del Milan sia Allegri, la squadra è quella che è, ma certe volte un cambio di allenatore può dare stimoli nuovi a giocatori e portare anche un po' di entusiasmo tra i tifosi, anche se c'è da vedere chi potrebbe essere il sostituto. Stimoli nuovi che ha dato Gasperini al Genoa, 13 punti in 6 partite per il Genoa che si tira fuori dalla zona calda grazie alla guida tecnica del Gasp, perde il Verona che deve migliorare fuori casa e sopratutto migliorare la fase difensiva sulle palle inattive dove quest'anno ha preso qualche gol di troppo. Si avvicinano al terzo posto la Fiorentina, di un super Giuseppe Rossi sempre più capocannoniere, che batte una Sampdoria in piena zona retrocessione, in crisi nera e con la panchina di Delio Rossi che è sempre meno stabile, e l'Inter che ha battuto nell'anticipo serale il Livorno grazie ad un ''regalone'' di Bardi e al gol sul finale di Nagatomo.
Da segnalare a San Siro il ritorno in campo dopo 195 giorni di assenza di capitan Zanetti, che grazie ad una sgaloppata delle sue comincia l'azione del secondo gol interista, ENCOMIABILE. Altro mezzo passo falso per la Lazio che pareggia a Parma in una partita con tante occasioni da rete, un pareggio che alla fine accontenta entrambe le squadre. In zona salvezza importanti le vittorie casalinghe di Catania Cagliari e Atalanta. Il Catania vince contro l'Udinese, una partita piena di errori arbitrali, 2 espulsioni negate a 2 giocatori dell'Udinese e 2 rigori non dati all'Udinese. La squadra Friulana non meritava la sconfitta ma è una squadra molto diversa dal punto di vista del gioco rispetto quella delle scorse stagioni. L'Atalanta priva di Denis, riesce a battere il Bologna, che rimane in piena zona B. Importante anche la vittoria del Cagliari che dopo 3 sconfitte consecutive riesce a risalire un po' la classifica.
 Da segnalare nelle serie minori il fattaccio di Salernitana-Nocerina, (punto che approfondirò nei prossimi giorni) dove gli ultras della Nocerina hanno obbligato i giocatori a non giocare la partita se tenevano alla vita e quindi dopo 3 sostituzioni nei primi 50 secondi e 5 infortuni nei primi 21 minuti l'arbitro ha dovuto sospendere la partita.
 Ritornando al calcio realmente giocato, da questa 12 giornata ne esce una Roma un po' meno infallibile, ma che adesso potrà riposarsi, c'è la pausa per le nazionali, e potrà ritrovare qualche infortunato tipo Gervinho ma sopratutto Totti vero regista offensivo della squadra capitolina. La Juve esce come meglio non poteva dalla partita contro il Napoli, anche se le polemiche sono già cominciate e si parla di quei 20 centimetri di fuorigioco che per i tifosi del Napoli hanno condizionato la partita, e che per quelli della Juve sono stati ininfluenti ai fini del risultato finale poiché la juve sul campo ha meritato la vittoria e che già dal primo secondo aveva messo in difficoltà il Napoli
. Io penso che alla fine nonostante l'errore la Juve avrebbe vinto ugualmente, perché era partita più carica ed è sembrata avere più voglia di vincere, ma per evitare queste discussione che alla fine alimentano solo l'odio tra i tifosi non sarebbe meglio farsi aiutare dalla tecnologia? Il fuorigioco di Llorente sarebbe stato facilmente rilevato e polemiche non ce ne sarebbero state. E' così difficile applicare al calcio il modello di moviola che molti sport, (Rugby, Basket e Tennis su tutti) adottano? E' possibile che ancora nel 2013 un arbitro, il signor De Marco in Catania-Udinese, possa sbagliare tutte le decisioni importanti in una partita? Perché la FIFA non vuole innovarsi da questo punto di vista? A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina...
Per finire vi segnalo la perla di Pogba che fa un gol bellissimo con un tiro dei suoi. Ed è  il gol più bello della 12esima giornata..





martedì 5 novembre 2013

Scandalo Datagate: spioni senza rispetto della democrazia



Nella scarsità di certezze che ci colorano la vita qualsivoglia tematica è di per se complessa. I più concordano nel dire che il metodo più facile di affrontare un tema, per quanto spinoso, sia quello di prenderlo in modo diretto. Mirare al centro, guardare negli occhi le questioni, è compito difficoltoso sia per l'arduo esercizio della verità, sia per i limiti mentali che abbiamo. Ognuno guarda sempre le cose da un proprio, personalissimo, punto di vista. Nessuno è perfettamente uguale e sincronizzato ad un altro, anche nei casi di grandi similitudini. Ecco, queste sono le difficoltà che il caso Datagate pone. La storia, di per se nota a molti, è la banale estrinsecazione di una insignificante storia di spionaggio.

La storia.

Il più forte dei poteri costituiti, gli Usa, attraverso la loro Intelligence, istituzionalizzata nell'agenzia Nsa, spia milioni di utenze in giro per il mondo. Gli scrupoli non esistono proprio, e di mezzo ci vanno capi di stato, leader politici, e se venisse confermato, anche autorità religiose. Storia semplice, che di per se, almeno ipoteticamente, tutti sottintendono alla loro esistenza quotidiana. La trama si complica quando Edward Snowden, tecnico di alto profilo dell'Nsa, decide di spifferare tutto alla stampa. Testa di ponte tra queste informazioni ed il mondo è il famosissimo giornale britannico The Guardian, ed in particolare il giornalista Glenn Greenwald. Il mondo adesso sa, quello che nei fatti ha sempre sospettato: gli Usa hanno un grande orecchio che ci spia, o per lo meno spia chi gli interessa. Si chiarisce anche che la regola è la medesima da decenni, quasi una prassi. Se fossimo nel “Padrino” di Fracis Ford Coppola ci sarebbe a questo punto chi, per spiegare la totale mancanza di moralità, direbbe la mitica frase:<< è solo una questione d'affari, niente di personale>>. Ed agli effetti è vero. E' sempre una questione d'affari, di soldi e di potere.

Controllare tutti per assoggettare.

Usare il grimaldello della paura, attualmente quella del terrorismo di matrice islamica, per ascoltare tutti, sapere le mosse finanche degli alleati. Ma questo non basta. L'analisi fatta così è semplicistica, non esaustiva. Bisogna rivolgersi al vero punto della questione, guardare in faccia il mostro. Questo stato di cose, ha mosso e spolverato quei vecchi termini che non si sentivamo dalla guerra fredda: spionaggio, segreti di stato, talpe, infiltrati. Gli stati sovrani, dalla Francia all'Italia, passando per la Germania hanno preso una forte posizione. Convocati gli ambasciatori e le personalità Usa in giro per il mondo, si è stati costretti a recitare la parte degli inconsapevoli, ovvero degli idioti che non possono pagare dazio. Il giochino purtroppo s'inceppa. Keith Alexander, capo dell'Nsa, dichiara:<<Sono gli ambasciatori che ci hanno chiesto di spiare i leader>>, facendo decadere la possibilità che gli venga attribuita una discrezionalità superiore alla sua. Obama, direttamente, o per mezzo del suo staff doveva sapereObama era certamente cosciente. Lo stesso segretario di Stato americano, Kerry, con un certo imbarazzo, di fronte al mondo è costretto a dichiarare:<< Ci siamo spinti troppo in là>>. Gli Usa hanno superato la normalità, hanno nel solo territorio francese intercettato più di 46 milioni di chiamate, un numero spaventoso. La storia ci porta quindi i buoni ed i cattivi, chi rispetta la prassi e le regole, seppure senza scrupoli, e chi addirittura sente il bisogno di andare oltre. Gli americani seguono il vecchio e cinico assioma del leggendario capo dell'Fbi J. Edgar Hoover:<< L'informazione è potere>>. Basterebbe quanto fin qui raccontato per scorgere un quadro a tinte fosche.


Purtroppo c'è dell'altro.

Snowden, la talpa, nel frattempo rifugiatosi in Russia, ha scoperchiato sostanzialmente un enorme vaso di pandora. Anche la “sua” Russia, avrebbe superato i limiti dello spionaggio, fornendo in occasione del G20 gadget spia, in grado di inviare informazioni riservate ai servizi segreti di Putin. La Russia, in buona sostanza, avrebbe agito come o peggio degli Usa. Ma siamo sicuri che questo sia tutto? In realtà no. Ancora possiamo e dobbiamo aggiungere che pure in Europa una rete di spionaggio fitta e temibile avrebbe superato i limiti, ovvero quella britannica, che in taluni casi avrebbe addirittura collaborato con quella Statunitense. Aggiungiamo poi l'esistenza di una collaborazione, quanto meno sopra le righe tra Francia, Spagna, Germania e Svezia, con obiettivi ancora da chiarire, ma anche qui torbidi a prima vista. Potremmo quindi cominciare a smentire quanto precedentemente affermato: non esistono i buoni ed i cattivi, c'è solo chi si è fatto scoprire per prima. In fin dei conti, calcolando tutto, perfino gli americani sembrano meno colpevoli. Un mondo che si spia, dove la parola alleato serve solo davanti ad un microfono. Certo, senza dubbio, la peggiore delle posizioni è quella di Obama, non credo però che nessuno per ora se la passi molto bene. Andiamo avanti man mano acquistando la certezza che tutto quello che succede è effetto di una sorte di Grande Fratello, dove però il regista non resta esterno, anzi agisce e guida i protagonisti, a loro insaputa, parafrasando il concetto del presidente Imposimato, il quale si riferiva con queste parole agli <<Anni di piombo>>.


La realtà è un deficit di democrazia

Dobbiamo compiere un ultimo passo logico ed arrivare <<veramente nella realtà>>. Ognuno, dicevo precedentemente, guarda il mondo con un occhio personalissimo. Io non posso fare altro che vedere in tutta questa storia, o tutte queste storie nel loro complesso, un comune denominatore: un deficit imbarazzante ed enorme di democrazia. Comunque la si veda, comunque la si consideri, pure se cominciate l'assurdo giochino di chi ha ragione e chi ha torto, bisogna dire chi ha preso queste decisioni. Se fosse confermato che i capi di Stato, le amministrazioni di vertice, i rappresentanti più autorevoli degli Stati sovrani hanno agito per limitare l'esercizio corretto della democrazia negli altri paesi, ci sarebbe il dramma più grande. Spiare i segreti dei capi di stato, le loro vite private, od al contrario subire queste invasioni a gamba tesa è angosciante. Uno stato deve essere padrone delle proprie scelte, della propria strada. Ma deficit di democrazia significa poco, specialmente in Italia, la cui debolezza politica ed economica la pone tra le vittime incoscienti di tutto questo. 

Ci siamo abituati a misteri che rimangono tali, a presidenti i cui assassini rimangono senza mandanti od a governi messi in minoranza da assisi non elettoralmente scelte.



Ivano Asaro


Ivano Asaro











lunedì 4 novembre 2013

Il sistema calcio in Italia è destinato a fallire.

Luciano Tumbiolo
La stagione calcistica 2013\14 è iniziata nel migliore dei modi : tanto spettacolo, tanti gol, mille emozioni e finalmente una Serie A degna delle stagioni d'oro che infiammavano le passioni calcistiche degli italiani e di innumerevoli affezionati nel mondo. 



Perché allora dobbiamo pensare ad un “sistema calcio” che in Italia è destinato al fallimento?




Pensiamo alla Nazionale, scivolata al 9° posto del Fifa World Ranking e quindi fuori dalle “teste di serie” ai prossimi Campionati Mondiali Brasile 2014 (non succedeva dal 1978); i motivi di questa debacle sono da ricercare all'interno di un ampio sistema che spazia dal tifo organizzato a Balotelli , dalle scuole calcio alla Figc. 




Uno dei maggiori problemi in Italia è sempre stato quello dell' “Esterofilia” che perpetuano i club militanti in Serie A, in media gli stranieri utilizzati dalle squadre della massima serie sono il 55,5% degli uomini in campo con percentuali anche maggiori nelle squadre che puntano al titolo; eppure di talenti italiani ce ne sono a bizzeffe, i vari Berardi, Gabbiadini, Immobile, Regini, Biraghi non hanno nulla da invidiare a Birsa, Anderson, Perea, Jonathan o Vargas; mentre negli altri campionati i giovani sono al centro del progetto tecnico ( Isco – Real Madrid; Wilshere-Ramsey – Arsenal; Reus – Borussia Dortmund solo per fare degli esempi) i nostri giovani vengono mandati a fare gavetta nelle categorie inferiori o in altre squadre che puntano al massimo alla salvezza; Morata in allenamento deve vedersela con Pepe e Sergio Ramos ed ha come maestro Ronaldo, è facile che sia spinto a dare sempre il meglio di sè e a crescere in funzione dei suoi compagni mentre in Italia ai talenti viene concesso al massimo la possibilità di svolgere il ritiro estivo con la prima squadra.




Se volessimo scavare ancora più in profondità nel problema, dovremmo addentrarci nei meandri della giungla “Scuola Calcio” : queste sono nate dall'idea di creare profitto dai sogni degli italiani ( diciamoci la verità, chi non ha mai sognato di calcare il manto dell'Old Trafford o del Santiago Bernabeu ? ) e sono divenute negli anni una fucina di potenziali campioni; ciò che però ritengo sia sbagliato è la gestione che ha la Federazione su di esse: i bambini vengono spesso affidati a preparatori poco qualificati (con un semplice corso di 80 ore si può diventare Istruttore di Scuola calcio FIGC) che non solo hanno una scarsa conoscenza tecnica, ma sopratutto una scarsa attitudine all'insegnamento, perché il Calcio non è solo una questione di mera tecnica ma innanzi tutto una questiona mentale (senso della posizione, giocata in anticipo, visione periferica, fair-play ecc).




La soluzione, a dire il vero alquanto utopistica, sarebbe quella di creare la figura professionale del “Tecnico Calcistico” , proveniente da uno specifico Corso di Laurea (utopistico appunto, perché conoscendo gli italiani ci sarebbero 100 mila iscritti all'anno, anche se si potrebbe ovviare con il “numero programmato”) che comprenda materie pratiche , sociologiche finanche psicologiche , che permettano alla figura professionale un adeguato insegnamento.




Ricollegandoci alle Scuole Calcio e spaziando fino alla massima serie uno dei maggiori problemi del sistema sono le Strutture: i centri sportivi proliferano nelle periferie delle grandi città, ma sono al solito strutture private costose e di difficile raggiungimento, il calcio così rischia di diventare, come il golf, uno sport per ricchi; sono sempre meno i centri di aggregazione gratuiti e molti dei nostri talenti crescono segnando un gol tra un palo zincato ed uno zaino messo a terra, per ogni Insigne e Cassano in Serie A ci saranno sempre 100 talenti sprecati in una strada di un quartiere popolare.




Non che in Serie A la situazione Strutture sia delle migliori... 


Gli stadi italiani sono vecchi (si, anche quelli di Italia'90), scomodi e pericolosi : specchi dell'Italia della I Repubblica sono dei mostri succhia risorse , costruiti male e ammodernati pure peggio , macigni sulle spalle di comuni indebitatissimi che fanno pagare cifre irrisorie per il loro usufrutto alle compiacenti società di calcio, e chi ne risente è il tifoso in prima persona (che avvilito ha abbandonato in favore della comoda Pay-Tv ) e l'economia indirettamente a causa delle perdite generate dal flusso negativo di spettatori.



Anche in questo caso le soluzioni ci sarebbero ma in qualche modo non vengono mai utilizzate, in primis si sente il bisogno di riportare il tifo buono allo stadio, basta con gli stadi violenti e razzisti, si deve riempire lo stadio di bambini, nonni e donne e quindi perché non incentivare con forti sconti (riduzioni del 75% sul prezzo del biglietto, fidelizzazioni dei nuclei familiari ecc.) il tifo buono?
Con la Nazionale la Figc ci è riuscita, a Palermo ad esempio la cornice di pubblico era magnifica, quando si riuscirà a vedere un così bel pubblico in Serie A sarà un successo per il paese intero.




E' recente la notizia di un testo presentato dal deputato Nardella (PD) alla Camera dei Deputati in materia di “rilancio dello sport italiano” , esso ripropone l'annosa ed eterna discussione circa la “leggi sugli stadi” , questa dovrebbe permettere la costruzione di nuovi impianti sportivi sempre che essi siano previsti all'interno di complessi multifunzionali , per intenderci modello Juventus Stadium o Nuovo Stadio Fiuli che assieme allo stadio in sé comprendono centri commerciali, centri polisportivi, sale convegni e tutto ciò che non sia a carattere prettamente residenziale (si rischierebbe infatti di costruire interi quartieri in deroga alle norme edilizie vigenti); altra novità fondamentale del testo è quella dell'introduzione della gara d'appalto comunitaria che permette una maggiore trasparenza nell'assegnazione dei lavori, nella quale comunque il promotore (che dovrebbe essere la Società Sportiva che ne usufruirebbe ) ha un diritto di prelazione potendo diventare aggiudicatario della gara pareggiando alle stesse condizioni l'offerta vincitoria.




L'Europa chiama e spetta all'Italia rispondere , il fallimento sarebbe catastrofico ma come in tanti altri campi possiamo aggrapparci al talento e all'ingegno italico , abbiamo avuto Da Vinci e Baggio , volete vedere che non ci salviamo?




Luciano Tumbiolo