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lunedì 16 dicembre 2013

Serie A: 16 giornata, Juventus, Roma, Napoli a voi la lotta scudetto!!

Davide Mauro
Termina 2-2 il ''monday night'' della 16 giornata tra Milan e Roma. Una partita giocata meglio dalla Roma ma che termina in parità e lascia scontente entrambe le squadre, i rossoneri perché non riescono a fare passi avanti in classifica e vedono allontanare ancora il 3 posto, i giallo-rossi che dopo una partita giocata meglio raccolgono solo un punticino che li allontana dalla Juve distante ormai 5 punti. Da segnalare nella Roma il rientro di Totti che darà sicuramente maggiore qualità alla manovra romanista apparsa un po' arrugginita nelle ultime apparizioni.



Ripresa Juventus Napoli
Nella domenica calcistica si riprendono, dopo le delusioni di coppa Juventus e Napoli. Il Napolistrapazza l'Inter al San Paolo in una partita ricca di gol. Bene il Napoli che sfrutta al meglio tutte le occasioni, sbagliando anche un rigore a fine
partita, male l'Inter che nelle ultime giornate prende troppi gol e che nonostante un discreto possesso palla lascia Palacio troppo solo in attacco. Recriminano i nerazzurri per un contatto Maggio-Palacio in area in cui poteva starci il rigore. Il Napoli continua a sperare nello scudetto e rimane a meno 8 dalla Juventus.
L'Inter a meno 15 dalla vetta abbandona, forse, le speranze del titolo e deve ricompattarsi, specie in fase difensiva se vuole raggiungere la Champions. La Juventus dopo la brutta e inaspettata uscita dai gironi di Champions League si sfoga contro il Sassuolo rifilandogli 4 gol. Incontenibile Tevez autore della prima tripletta Italiana. Per la Juve ottava vittoria consecutiva e ottava partita senza gol subiti. Dovesse continuare così sarà molto difficile perdere lo scudetto. Male il Sassuolo che dopo la scoppola presa ad inizio campionato contro l'Inter si era riassestato e aveva fermato in trasferta prima il Napoli e poi la Roma, come attenutane per i nero-verdi, l'assenza di Berardi e la forza dell'avversario che dopo la brutta eliminazione non poteva fallire la partita di campionato.
Lotta per l'Europa.

Forza che non manca alla Fiorentina di Montella che strapazza il Bologna 3-0 giocando un ottimo calcio, ma questa è ormai una bella costante per i viola, ma soprattutto subendo pochissimo in fase difensiva, vero tallone d'Achille della squadra toscana. Il Bologna esce dal Franchi male, con pochissimi tiri fatti e con un mal di testa causato dal possesso palla viola. Bella vittoria per il Torino che espugna il Friuli di Udine vincendo per 2a0. La partita la fa l'Udinese che però non riesce ad essere pericolosa negli ultimi 16 metri, bravissimo il Torino a difendersi in maniera ordinata e a ripartire velocemente in contropiede. Vittoria che lancia i granata nella parte sinistra della classifica. Torna, dopo un mese e mezzo, alla vittoria la Lazio, netto 2a0 al Livorno con la doppietta di Klose che dimostra che a 35 anni è ancora decisivo, se gli infortuni la smetteranno di tormentarlo la Lazio può sperare di risalire qualche posizione in classifica e provare a qualificarsi per l'Europa League.

Zona calda
In zona retrocessione continua l'astinenza di vittorie per il Catania che pareggia 0a0 in casa contro il Verona e mantiene il suo ultimo posto solitario in classifica. Gli etnei attaccano tanto ma incidono poco e sbattono ripetutamente su Rafael, il Verona invece non punge più di tanto, disputa una partita ordinata e continua a fare punti per raggiungere l'obbiettivo primario della stagione, il mantenimento della serie. Mantenimento della serie che ssarò difficle per il Catania specie se in società non faranno degli acquisti mirati enlla sessione di mercato invernale.. In chiave salvezza importante vittoria esterna della Sampdoria, la mano di Mjalovic, che è riuscito a dare grinta ad una Sampdoria che con Delio Rossi sembrava arrendevole. 8 punti in 4 partite sono un ottimo bottino e i soli 2 gol subiti hanno permesso alla Samp di uscire dalle zone basse e guadagnare qualche punto sulla zona retrocessione. Prima sconfitta invece per Corini, ma il Chievo ha mostrato di essere vivo e ha avuto un paio di occasioni nitide per pareggiare la partita. Scialbo pareggio a Parma, tra i ducali e il Cagliari, partita povera di emozioni specie nel primo tempo. A proposito di questa partita tanti auguri al Parma che ieri ha festeggiato i 100 anni. Pareggio in extremis anche a Genova dove , l'Atalanta agguanta il pareggio all'ultimo minuto contro il Genoa. Un punto che tiene entrambe le squadri distanti dalla zona calda della classifica.


La 16° giornata conferma la forza, in Italia, della Juventus. I bianconeri anche quest'anno sembrano avviati verso tricolore, in queste prime 16 giornate hanno tenuto un ritmo infernale 14 vittorie un pareggio e una sconfitta. Da vedere come riuscirà a febbraio a gestire le forze con la partita di Europa League il giovedì, un Europa League che si spera possa essere giocata al meglio dalle squadre Italaine che hanno tute ottime possibilità di fare più strada possibile, Peccato solo per il probabile incrocio ai quarti tra Fiorentina e Juventus. La Roma dimostra di essere squadra che riesce ad esprimere meglio il proprio gioco contro squadre che non si chiudono in difesa, i giallo-rossi riescono ad essere devastanti in contropiede. Il ritorno di Totti può facilitare a sbloccare alcune partite contro squadre che si chiudono in difesa e non lasciano troppi spazi. La partita tra Inter e Napoli dimostra che entrambe le squadre se vogliono lottare fino a fine stagione devono migliorare la fase difensiva. I campani a parer mio devono comprare difensori forti per migliorare l'efficacia del reparto Maggio e Armero non sono terzini di ruolo e soffrono troppo in fase di non possesso. Anche l'inter deve sistemare la fase difensiva sugli esterni e trovare un centrale più affidabile visto che Ranocchia non offre garanzie adeguate.

Gol della giornata:
Il gol della giornata è quello di Rossi, gran imbucata di Borja Valero e splendido pallonetto di Rossi per scavalcare Curci

Davide Mauro.

martedì 10 dicembre 2013

Odore di Fascismo, tra un forcone ed un cretino

Ore complesse, giorni agitati, uno Stato bistrattato e pigro. Le violenze, la piazza, il colore stesso dell'odio contro tutti e nessuno. In questi momenti non faccio altro che pensare e mettere insieme i pezzi. Come un puzzle raccolgo le tessere che vanno dall'ignoranza arrabbiata dei “forconi” alla dotta violenza politica dei gruppi di destra estrema. In mezzo di tutto. Centri sociali di sinistra, anarchici, antagonisti, stupidi, cretini, gente affetta da manie di protagonismo. La lotta li mette insieme.



Il malumore ha sempre messo insieme idee diverse contro un nemico infame. Una volta il nemico, la carogna fascista, mise insieme liberali, comunisti, cattolici e socialisti. Oggi, nella società 2.0, il nemico banchiere mette insieme Fascio, marcio e sinistra. Fin qui il quadro è abbastanza coerente, il disagio economico spinge alla rivolta in sapore italico. Che significa “sapore italico”? Significa che fino a quando le cose andavano, bene o male, tra pensioni dei nonni, conti in banca e furberie, l'italiano medio ha sempre dimenticato il valore della politica, della partecipazione. L'egoismo portava a coltivarsi l'orticello. Oggi, senza i nonni, senza più il conto in banca, lo stesso malessere porta, con lo stesso egoismo, a scendere in piazza. Il sapore Italico è questo: considerare il vicino scemo ed adire la lotta non per il bene comune, ma perché si comincia a patire la fame per se. Dobbiamo indignarci in quanto italiani per questo? Molto probabilmente si, di sicuro però non dobbiamo stupirci, siamo sempre stati così. Winston Churchill un giorno disse:<<Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti.>> In tutto questo ci sono però dei passaggi che non mi tornano. 


Come fanno i “Forconi” ad essere radicati così tanto nel territorio nazionale nonostante non esistano per il resto dell'anno?

A questa domanda si potrebbe facilmente rispondere che magari si usa il marchio “Forconi” per aizzare scalmanati, anche a buon diritto, che però hanno altre appartenenze. Ma quali sono queste appartenenze? É palese ormai che ci sia un forte connubio tra le destre extraparlamentari e i forconi, specie fuori dalla Sicilia. I fascisti insomma inforcano la protesta. 

C'è un altro punto che non mi torna: perché adesso la protesta? 


Mi spiego. Si è votato a Febbraio di quest'anno per rinnovare il Parlamento, ovvero nel 2013, e gli stessi forconi si erano presentati, con risultati risibili alle regionali di qualche mese prima in Sicilia, dimostrando di non avere la forza ne un gran seguito. Perché a pochi mesi dalle elezioni c'è già tutta questa rabbia? Perché i forconi riescono avere comunque seguito e credibilità se poi nessuno li ha votati ne cercati per le consultazioni elettorali? 

Le risposte possono essere molteplici. 

Potremmo pensare che semplicemente il malessere covava da tempo, come Canto Libero ripete ormai da più di un anno, e che quando la folla scoppia scoppia, inutile fare previsioni. Ma si potrebbe anche pensare altro. Si potrebbe anche dire, per esempio, che a qualcuno convenga il caos, convenga ignorarlo, anzi proprio alimentarlo sia conveniente. 

A chi? 

L'ipotesi più probabile, e qui ci viene in mente il metodo Cossiga, è da addebitare a chi vuole rendere stabile questa forza di governo. L'attuale sistema, ovvero con il tutti dentro delle larghe intese, è quanto di più instabile ci possa essere, e solo la paura del baratro può fermare dinamiche parlamentari che portino al voto. 

Allo stesso modo si può dire che anche chi vuole il voto potrebbe soffiare sul vento della protesta, delegittimando attraverso la piazza inferocita il governo Letta. Chissà come mai non mi stupisco che Berlusconi e quattro tipi come lui (Zamparini?) non siano proprio così contrari ai forconi ed al loro assembramento. 

Di certo c'è poco e magari le mie sono solo fantasie da prima Repubblica. Lo spero. 

Di sicuro c'è che una forza organizzata, normalmente, prima cerca di perseguire le vie democratiche, poi in caso di esito negativo, passa all'azione. I forconi, o comunque il movimento “9 dicembre” non ha esperito altre vie, e quei pochi tentativi hanno al massimo delegittimato l'organizzazione, non la politica. 

La paura che le cose possano degenerare, continuando a sopportare il silenzio del governo, ce l'ho. Sciascia, illustre pensatore, arcigno e geniale, disse:<<Un'idea morta produce più fanatismo di un'idea viva; anzi, soltanto quella morta ne produce. Poiché gli stupidi, come i corvi, sentono solo le cose morte.>> Ecco il fascismo è un'idea morta che produce incredibili proseliti, tra chi inneggia a governi militari, tra chi invoca la gogna per i rappresentanti dello Stato, eletti poi da noi meno di un anno fa, e chi proprio catechizza il colpo di Stato. 

Perché si, c'è stato chi ha invocato il colpo di Stato, con tanto di messaggio pubblico. Chi?

Ma chi se non Grillo. Il comico genovese, ispiratore di tanti sinistrosi delusi con idee di destra, ha proprio mandato dei messaggi alle cariche apicali delle forze dell'ordine dicendogli di dire ai loro ragazzi (le forze dell'ordine sul territorio) di non difendere più i politici, piuttosto di unirsi ai manifestanti. Proposta genialmente sovversiva, che se fosse stata prodotta da Bossi avrebbe avuto un enorme strascico polemico alimentato anche da quei soggetti che, siccome l'ha detto Grillo, difendono a spada tratta il Santone. Il pericolo c'è, inutile dirvi il contrario.


Ivano Asaro

Ivano Asaro

lunedì 9 dicembre 2013

Vince Renzi. E' la democrazia

Matteo Renzi

La musica di De Gregori si porta via anche queste primarie. Renzi ha vinto, anzi ha stravinto. Il sindaco di Firenze si è confermato in ogni gazebo, città, regione. Renzi ha meritato la vittoria sui se e sui ma. Adesso il nuovo segretario, quello con la “c” toscana e la bocca dritta di Rocky dopo l'incontro con Ivan Drago, potrà dare corso alla sua politica. Il resto è solo un nugolo di chiacchiere portate via dal vento. La canzone di De Gregori scorre. Quale? Fate un po voi. Io per l'occasione ho messo su “La Storia siamo Noi”. 
Cuperlo, Renzi, Civati

Renzi è il vincitore, la sua immagine va in avanti nel tempo anche se parte da lontano, lontanissimo. Il segretario ha fatto, anche subendola, una lunghissima campagna elettorale, che non si conta nei mesi di quest'ultima corsa contro Cuperlo e Civati, tutt'altro. La corsa di Renzi, ovvero di quello che egli rappresenta, volente o nolente di ciò, parte nel 1994. Il giorno non è proprio tra i più infelici per la sinistra italiana. Una giacca verde, quella di Achille Occhetto (almeno questo è il motivo per gli storici della televisione), ci consegna la vittoria di un pimpante Silvio Berlusconi contro lo stanco apparato della sinistra "all'italiana". 
Berlusconi contro Occhetto (1194)

Occhetto perde le elezioni del 1994, si infrange con lui la gioiosa macchina da guerra e l'abitudine a fare politica con le formulette retoriche e con la decenza. Renzi, Matteo Renzi, nel 1994 è solo un ragazzotto quasi ventenne, che non è erroneo definire uno di quelli che pensa alla ruota della fortuna di Mike Bongiorno. Il destino però ha già scelto per lui. Da quella sconfitta, la prima di una lunga serie, indimenticabili a tal proposito le performance di Rutelli e Veltroni, come i tentativi di suicidio collettivo orchestrati da D'Alema, la sinistra, quella da bar e di popolo ha sempre agognato il Berlusconi dalla loro parte. 


Nel giochino delle semplificazioni, nel bipolarismo politico, l'uomo troppo onesto per votare da altre parti, e troppo tifoso per perdere sempre, ha sognato uno che avesse la facoltà di vincere piuttosto che di convincere, un Berlusconi di sinistra appunto, con tutta l'assurdità che quest'affermazione porta con se. Ora, sebbene sia ingeneroso dire che Renzi è solo un Berlusconi rosso, è onesto ribadire quello che la gente, parecchia, che lo ha votato, gli chiede di essere. Il popolo delle primarie cerca un leader che gli fornisca le battute per potere dileggiare i grillini al bar la mattina, vuole essere condotta contro chi alla fine di tutto ha un soggetto in cui riconoscersi. Al di là dei programmi ha contato l'idea del nuovo a tutti i costi. Renzi naturalmente è anche altro, è la storia che sfida se stessa. Renzi è l'uomo che capisce cosa non dire alle telecamere di Sky che fanno il pienone di spettatori, salvo poi chiarire le proprie idee liberali nell'intervista di qualche giorno dopo a Repubblica (con un impatto sicuramente meno lacerante). 

Renzi è il rottamatore che però rottamerà solo D'Alema (ben gli sta) e la Bindi. In compenso ha già fatto salire a bordo, inutile dire il contrario, gente di Veltroni (Fioroni e Gentiloni tanto per fare qualche nome), lo stesso ex sindaco di Roma ma anche soggetti come La Torre, che non si è mai offeso nell'essere stato definito D'Alemiano. Il sindaco di Firenze è un soggetto così, talento enorme nel comunicare, nell'essere capito, anche quando dice pochino, frutto forse della particolare cadenza. Il sindaco ha una storia di centro e di certo non si irrita quando l'accostamento naturale cade su Tony Blair più che su Berlinguer. Peccato verrebbe da dire che il Pd, che era stato concepito per essere il Partito Comunista più gli altri, si trova invece con tutte le posizioni apicali presiedute da ex democristiani mai pentitisi. La canzone presto finisce, la voce e le note di De Gregori già non ci sono più, ed allora si deve concludere. Tutto si ferma in un attimo di questa seconda Repubblica. Il viso di Prodi? I Baffi di D'Alema? La mirabile nomina del Professor Filippo Taddei nella segreteria del sindaco Fiorentino? No. Per me questa corsa durata diciannove anni, tra geni, talenti e frasi sterili come: “Con Renzi si vince” si ferma e mi fa interrogare su un post della brava Elena Tagliani che argutamente scrive:<<Se per vincere si deve perdere se stessi, che vittoria è?>>





Ivano Asaro
Ivano Asaro

venerdì 6 dicembre 2013

Brasile 2014: ecco i gironi. I mondiali sono sempre più vicini!!

Si è tenuto ieri il sorteggio dei giorni dei mondiali Brasiliani. Urna poco benevola per l'Italia, che becca Uruguay e Inghilterra nel girone. Ma analizziamo meglio la situazione girone per girone.


                                                      GRUPPO A
Davide Mauro
Brasile, Croazia, Messico, Camerun.
Gruppo semplice per i padroni di casa, che non dovrebbero avere problemi a passare il turno contro avversari discreti e nulla più. Più avvincente invece la lotta al secondo posto con tre squadre che partono con le stesse ambizioni di passare il turno. A livello di talento un po' meglio il Messico, vincitrice dell'ultima medaglia d'Oro olimpica, ma il Camerun di Eto'o e la Croazia di Modric sono squadra da non sottovalutare.
Il mio pronostico: 1°Brasile 2°Messico 3°Camerun 4°Croazia.


GRUPPO B
Spagna, Olanda Cile, Australia.
Campioni del mondo e vice campioni del mondo nello stesso girone, la Spagna è sicuramente la favorita del gruppo, l'Olanda dovrà invece riscattare il pessimo Europeo. Poche le speranze per le altre 2 squadra il Cile di Vidal è una buona squadra ma contro la super Spagna e l'Olanda potrà poco. Nulle le chance dell'Australia che si presenta con una delle nazionali più scarse, dal punto di vista del talento, degli ultimi anni.
Il mio pronostico: 1°Spagna 2°Olanda 3°Cile 4°Australia.

GRUPPO C
Colombia, Grecia, Costa d'Avorio, Giappone.
Girone con qualità medio bassa. La Colombia è la favorita, una squadra molto talentuosa e giovane che può sorprendere tutti e può  far tanta strada al mondiale. Le altre squadre sonno discrete, la Costa D'avorio di Drogba è forse la più forte delle Africane e quella migliore per affrontare questo tipo di manifestazione. Il Giappone ha discretamente figurato in Confederation cup, e può puntare a passare il turno grazie ad una squadra con un ottima qualità. La Grecia è la meno talentuosa delle 4 ma da non sottovalutare, in quanto ha un ottima solidità e sarà difficile fargli gol.
Il mio pronostico: 1°Colombia 2°Giappone 3°Costa D'Avorio 4°Grecia.

GRUPPO D
Uruguay, Costarica, Inghilterra, ITALIA.
Probabilmente il girone più difficile tra gli 8 usciti, l'unico con 3 squadre campioni del mondoL'Italia paga le brutte prestazioni contro Armenia e Danimarca e si trova nel girone l'Uruguay di Cavani, 4° all'ultimo mondiale e l'Inghilterra di Rooney. Ultima squadra a completare il girone la Costa Rica che sarà la squadra materasso del girone e finirà ultima a 0 punti.
Il mio pronostico: 1°Uruguay 2°Italia 3°Inghilterra 4°Costa Rica.

GRUPPO E
Svizzera, Ecuador, Francia, Honduras.
A caldo la mia reazione è stata:<<Platini è un fenomeno>> a freddo è stata:<<Platini è un fenomeno>>. La Francia che partiva in 4° fascia, becca le squadre più facili per ogni fascia da affrontare. I transalpini sono i favoriti del girone. La Svizzera, molto Italiana, è la seconda forza del gruppo, la squadra è molto solida anche se manca qualcosa in attacco. A contendere il secondo posto alla Svizzera l'Ecuador, fanalino di coda l'Honduras.
Il mio pronostico: 1°Francia 2°Svizzera 3°Ecuador 4°Honduras.

GRUPPO F
Argentina, Bosnia, Iran, Nigeria.
Anche per l'Argentina girone facilissimo contro tre squadre che non hanno possibilità di fermarla. Dietro, molto dietro, Bosnia e Nigeria si contenderanno il secondo posto. La Bosnia ha qualche buona individualità Dzeko e Pjanic su tutte e visto il girone, non proprio di ferro, può puntare seriamente a passare il primo turno. La Nigeria sta avendo un ricambio generazionale, qualche ottimo giovane e nulla più. Per l'Iran il fatto di esserci è già una grande cosa.
Il mio pronostico: 1°Argentina 2°Bosnia 3°Nigeria 4°Iran

GRUPPO G
Germania, Portogallo, Ghana, Stati Uniti.
Girone più combattuto del mondiale (insieme a quello dell'Italia). La Germania parte con i favori del pronostico, è una nazione che raramente stecca nelle grandi manifestazioni e ha una classe di giovani fenomeni che sanno vincere. Il Portogallo è una squadra normale con un fenomeno, e quel fenomeno però sa fare la differenza. Se Cristiano Ronaldo dovesse mantenere la condizione di questo 2013 anche al mondiale, allora il Portogallo è una nazionale che può arrivare ai quarti e con un po' di fortuna alle semifinali. Ghana e Stati Uniti proveranno ad infastidire le prime due. Entrambe buone squadre ma che sono capitate nel girone sbagliato per sognare di passare il turno,
Il mio pronostico: 1°Germania 2°Portogallo 3°Ghana 4°Stati Uniti d'America

GRUPPO H
Belgio, Algeria, Russia, Corea del Sud.
Girone incerto ed equilibrato con 2 favorite è una terza incomoda. Belgio e Russia sono sicuramente le due favorite al passaggio del turno. La Russia perché all'ottima squadra degli ultimi anni ha aggiunto anche un grande allenatore come Capello che sa come si vince. Altra favorita è il Belgio, una squadra con una grande nidiata di talenti, squadra molto talentuosa e che ha dato spettacolo nel girone di qualificazione e che credo non vorrà fermarsi all'essere arrivati al mondiale. La Corea del Sud parte un po' indietro ma può sperare di infastidire le 2 Europee. Più indietro l'Algeria che probabilmente guarderà le altre giocarsi l'accesso agli ottavi
Il mio pronostico: 1°Belgio 2°Russia 3°Corea del Sud 4°Algeria.

Situazione Italia
Per l'Italia poteva andare meglio, ma poteva andare sicuramente peggio, infatti sono state evitate Argentina e Brasile. Gli azzurri in teoria sono favoriti nel gruppo ma in Italia dovremo fare i conti con la scarsa vena dei nostri giocatori nei gironi eliminatori, spesso giocati con troppa sufficienza. Esordio contro l'Inghilterra il 14 Giugno, partita che probabilmente sarà già decisiva ai fini del superamento del turno. L'ultima sfida all'Inghilterra è stata l'anno scorso agli Europei, una partita dominata ma vinta solo ai rigori, l'Inghilterra a livello di talento non è più quella di 4 o 8 anni fa ma è sempre avversario temile vista la grande abitudine dei giocatori di affrontare partite importanti. Altra avversaria l'Uruguay, squadra che dalla cintola in giù non è per niente irresistibile, anzi, ma ha un pontenziale offensivo enorme con giocatori del calibro di Cavani e Suarez. Ultima la Costa Rica che probabilmente è già felice di essere al mondiale.

Chi vincerà il mondiale?

Favorita d'obbligo il Brasile ospitante. La squadra verde-oro non vince il mondiale da 12 anni e vorrà sfruttare al massimo il fattore casa. Il Brasile ha una squadra completa in tutti reparti, difesa centrocampo e attacco offrono abbastanza garanzie. Secondo posto per l'Argentina, la Selecciòn ha un potenziale offensivo immenso, un centrocampo anch'esso fortissimo ma una difesa che neanche il Costa Rica. Punto
a favore dell'Argentina: Leo Messi. Il giocatore più forte del pianete ha l'occasione per avvicinarsi a Maradona ed entrare nei cuori degli Argentini e ancora di più nella storia del gioco. Un po' più indietro le Europee, con la Spagna che probabilmente finirà il ciclo vincente, la panica piena di alcun interpreti unità all'età che avanza di altri probabilmente sancirà la fine di un ciclo che definire vincente è poco. Tra le Europee la più accreditata ad arrivare fino in fondo la Germania. I Tedeschi hanno una forte difesa, un centrocampo molto tecnico ma anche molto solido e un ottimo reparto offensivo, se non incontrano l'Italia,  hanno ottime possibilità di arrivare fino in fondo. L'italia dovrà riscattare l'ultimo disastroso mondiale, le potenzialità ci sono, forse manca qualcosa negli esterni di difesa, specie se De Sciglio dovesse infortunarsi nuovamente e molto dipenderà dalla vena in avanti di Balotelli che ha la possibilità di far dimenticare ai tifosi Italiani qualche mancanza di troppo. Probabili outsider la Francia che è sempre una nazione dura da affrontare per chiunque, l'Olanda vice-campione del mondo e che si presenterà con un gruppo rinnovato rispetto l'ultimo europeo e l'Uruguay che sa come arrivare in fondo a certe manifestazioni. Probabili sorprese del mondiali Colombia e Belgio 2 squadre giovani che possono divertirsi e far divertire. Si prospetta un ottimo mondiale. Speriamo che il clima torrido Brasiliano non influisca troppo sullo spettacolo. 
Per finire: FORZA ITALIA
Davide Mauro

martedì 3 dicembre 2013

Renzi, la parolaccia.

Ivano Asaro
Siamo nani sulle spalle dei giganti. Da loro dobbiamo imparare, anche quando ci sono ostili. Impariamo dai giganti del passato, grandi perché venuti prima di noi, e noi li, piccoli a proseguire la strada. Uno dei grandi del nostro tempo, ormai gigante consegnato alla cultura è Indro Montanelli. Non ho mai parteggiato molto per le sue idee: Montanelli fu per quasi tutta la vita difensore di troppe cose fasciste o parafasciste, e comunque è stato il più alto esponente della cultura di destra in Italia. Montanelli è la sua vita, la sua esperienza militare e la sua militanza ideologica. Montanelli è quello che è, si sa, come si conosce anche il più grande tra suoi pregi: il rigore logico delle sue osservazioni. Non sono serviti ne proiettili ne lacrime per distogliere la sua vista da un mondo che lui considerava a suo modo: capendolo il più delle volte e anche fraintendendolo talvolta. Montanelli è un gigante, magari non proprio convenzionale, ma un gigante. Da lui ho imparato e continuo a farlo. Perché vi faccio partecipi della mia ammirazione per Montanelli? Intanto perché è sempre giusto celebrare un intellettuale così alto e pervicace, ma anche perché in queste ore non fa altro che passarmi per la testa una sua frase: "Se vince Berlusconi la parola destra diventerà impronunciabile nei prossimi 50 anni per motivi di decenza" (Indro Montanelli, 1994).
Montanelli ci aveva preso, così come ci aveva preso su tante altre cose. Ogni tentativo di spiegare che la destra non è solo Berlusconi al popolo bue finisce sempre in “caciara” e prese di posizione stupide. Berlusconi ha infangato una tradizione, un nome, l'ideologia stessa della destra. La grandezza logica di Montanelli lo aveva portato a decretare ciò già nel '94, quando Berlusconi era l'uomo del sogno, della ricchezza per tutti e dell'amore patinato e ricco. La frase mi continua e ritornare e non posso non notare come l'averlo detto prima è l'unica cosa non banale del concetto espresso.
E' sempre capitato infatti che singoli uomini, magari coadiuvati da altri e dal destino, riescano ad infangare intere tradizioni socio-politiche, in maniera anche non preannunciata. Solo provando a dire socialisti, del resto, la gente dice immediatamente Craxi e tangenti. Provate a dire allora democrazia cristiana ed ecco che subito si pensa ad Andreotti e la mafia, ma anche ad i magheggi e le raccomandazioni. Gli uomini possono rovinare intere classi dirigenti molto più velocemente di quanto faccia un intero partito a costruirsi una reputazione. Ancora? Dite Italia dei Valori e con tutta la superficialità del mondo vi sarà detto: << Bravo Di Pietro che con i soldi degli Italiani si comprava le case>>, che è poi una cosa falsa, con tanto di sentenze, ma intanto la gente lo pensa scordandosi dei meriti di quel partito come, tanto per dirne una: il referendum sull'acqua, nucleare ed immunità per Silvio Berlusconi, negata fortunatamente.
Chi rimane sempre fuori da questi giochi? Chi è rimasto fuori, per farla facile, da tangentopoli. Tutti i partiti, che adesso non esistono più, e tutti gli uomini di partito, loro esistono ancora, sono stati intaccati dal pool di Mani Pulite (i più noti pm Davigo, Colombo e Di Pietro). Tutti tranne uno: il Partito Comunista. Qualcuno ha detto che Di Pietro si volle fermare di proposito prima di entrare nella sede di via Delle Botteghe Oscure (storica sede romana del PC), altri dissero che i comunisti erano veramente più onesti degli altri. Io credo che anche nel PC ci fossero le mele marce, sicuramente meno che da altre parti, e che semplicemente per la ferrea convinzione del compagno Greganti ciò non venne fuori. Ecco, per tutto questo, il PC non era mai associato a nulla di tragico ne di peccaminoso. Certo l'intellettualismo e lo scarso pragmatismo si tinsero spesso di rosso comunista e non di meno il “tafazzismo” e la capacità di perdere sempre le elezioni, ma finiva li. Nessuno vedeva il simbolo del PC e vedeva i ladri. Così almeno per grandi linee fu per i partiti eredi del PC, ovvero il PDS, i DS ed ultimo il PD. Il Partito Democratico è sempre stato visto come inconsistente, diviso, non serio, difensore delle cause perse, anche quando magari davanti al caso Lusi era facile pensare alla delinquenza pura. Certo avendo dall'altra parte Berlusconi persino i ladri sembrano solo teppistelli di periferia. I più affezionati agli ideali che furono del PC del dopoguerra dicono, e possibilmente non sbagliano, che chi può vantare nella propria storia Che Guevara, i partigiani e le lotte per i diritti dei lavoratori, oltre ai morti contro la mafia, di per se è meglio degli altri. Tesi affascinante ma che si scontra con la dura realtà sociale che, dalla trasmissione Drive In in poi, ha messo al bando decenza ed indignazione. Il budget di credibilità del Pd sta nel non avere mai avuto un Berlusconi, un Craxi od un Andreotti, punto. Non conta la storia positiva, purtroppo. Nella storia della Dc è valso in negativo Andreotti più di quanto De Gasperi in positivo, nonostante De Gasperi abbia costruito l'Italia e fondato l'Europa; stesso discorso per Pertini e Craxi, ovvero buono e cattivo dello stesso partito, e se oggi non esiste più il partito Socialista è per le azioni di Craxi, non certo per l'esempio di Pertini. Alla luce di quanto pensato, e la frase di Montanelli è sempre li, che succederebbe se ci fosse un Craxi, Andreotti o Berlusconi di Sinistra od a Sinistra? Quello che è successo agli altri: fine della festa e della baracca. Il Pd sarebbe definitivamente come gli altri, non più perno dei giovani sognatori e dei vecchi nostalgici con il fazzoletto rosso. Addio Rossa Emilia, addio Rossa Toscana, addio sogno “malsano” di partire dall'uguaglianza e dalla meritocrazia. Questa è la mia paura. Purtroppo penso che se Renzi diventasse leader della sinistra italiana e segretario del Pd, senza più opposizione interna (gran parte passata con lui negli ultimi mesi) la parola sinistra in Italia diventerà una parolaccia. Con buona pace dei Renziani. 



Ivano Asaro