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lunedì 30 agosto 2010

PUNTO CULT - 6° puntata

In questa puntata Giacomo recensisce The Mask - Da Zero a Mito, film d'azione statunitense del 1994 diretto da Chuck Russell, tratto dall'omonimo personaggio dei fumetti, con il grandissimo Jim Carrey e Cameron Diaz. Spumeggiante! Buona Visione.


venerdì 27 agosto 2010

Metà Africa, Metà Europa.

"Africa il sole le dune è Africa
lontana ma legata all'America
i riti tribali di stregoni cardinali
di ministri triviali è Africa
Africa terra nera bruciata è Africa
le bombe il sangue è Africa
una mamma che prega un fermo di polizia
uno sparo un ferito è Africa
Africa ma per te che lavori e non ridi
per chi come te più non gioca
questa terra è ancora Europa
Europa le lotte di classe Europa
la difesa del posto Europa
per i tuoi interessi per i figli e noi stessi
per chi c'è e chi è disperso Europa
Africa il mare trasparente è Africa
ma nella storia c'è ancora una svastica
un ricordo preciso qualcuno è stato ucciso
nel cielo nel mare dell'Africa."


mercoledì 25 agosto 2010

Togliamo i costumi da bagno: è tempo di elezioni!

Forti di un estate tra le più incresciosamente vuote di eventi, pubblici o privati che siano, dove la monotonia invernale è stata edulcorata soltanto dal ritorno degli studenti mazaresi che affollano le cittadine del nord, la nostra città si appresta a rivivere la festa-dramma della campagna elettorale. L’ossimoro festa-dramma, volutamente simbolico, rappresenta la metafora di un momento di grande democrazia, espressione elettorale e comunione d’intenti ma, e questo va sottolineato, anche la paradossale rinascita di tutti coloro che si proietteranno nell’agone politico per il tanto vituperato cottimo fiduciario. Queste parole potrebbero riconnettersi ad una parte politica, e nello specifico a quella del sindaco Cristaldi, ma per chi mi conosce (e lo sanno anche molti esponenti di quella fazione politica), penso che la logica del cottimo appartenga anche a soggetti che proprio nell’attuale sindaco avevano identificato il loro leader. Naturalmente per onestà intellettuale non ha senso fare paragoni riferibili al consiglio comunale attuale, poiché la differenza tra “maggioranza-in minoranza” e "opposizione" è talmente elevata che i conti non tornerebbero comunque, visto che trovare affaristi è molto più facile tra venti consiglieri che tra dieci; alla nostra precisa domanda sulla necessità di formazione di nuove liste con soggetti diversi da quelli che componevano le precedenti, lo stesso sindaco ha inoltro risposto “che questi erano stati scelti soltanto in funzione del periodo post-Macaddino, con notevole distinguo da candidato a candidato”. La campagna elettorale sotto molti punti di vista è già cominciata: cene, incontri propositivi sono il preludio a quello che si preannuncia come l’autunno caldo della nostra città.
Ma se dal centro-destra, nell’asse Cristaldi-Quinci qualcosa si muove, come del resto anche nel PDL-Sicilia, bisognerebbe capire se il Pd mazarese rinuncerà nuovamente a concorrere e lasciare spazio a progetti non certo di “sinistra” come quello della Di Giovanni. Urge ricordare infatti che la confusione politica l’anno scorso non la fecero mica i candidati Scilla e Cristaldi, i quali portavano avanti posizioni proprie, bensì proprio il presunto centro-sinistra che con l’apparentamento rischiò seriamente di trovarsi nello stesso cartello elettorale del partito "La Destra", capitanato non dall’assessore in quota Mpa, Massimo Russo, né dalla sig.ra Vinnuccia Di Giovanni, scomparsa nel giro di qualche giorno come molti avevano preventivato, ma dal deputato regionale Tony Scilla, che come direbbe Di Pietro “col PD che c’azzecca?”. Pericolo poi scongiurato dal fatto che quello schieramento non raggiunse il quorum. Facile immaginare che in realtà di confusione in quel momento non ce ne sia stata, tranne che per l’elettore, considerando il fatto che comunque i consiglieri del PD adesso sono in aula e la corrente contraria a queste scelte, ricompostasi poi nell’Italia dei Valori è fuori dai giochi e dalle stanze dei bottoni. Ci vuole un ritorno alla credibilità: non ha senso fare numero per qualcun altro, perché i voti persi sono persi e basta, non si recuperano più. E’ necessario che il Partito Democratico scelga di fare le primarie per il proprio candidato sindaco, correndo da solo o al massimo con chi sottoscrive lo stesso programma. Ma allontanandoci dal PD, che forse il costume da bagno lo toglierà tardi, forse troppo tardi, rivolgiamo lo sguardo al forte centro-destra locale. Talmente forte che può permettere di scindersi eppure essere sempre il punto predominante non solo a livello politico. Nell’area di Cristaldi i giochi sono quasi tutti fatti e d’altronde squadra collaudata e vincente non si cambia: conosciamo il candidato sindaco, la giunta sarà riconfermata nella sua totalità (o almeno così si pensa), elettoralmente parlando correrà in compagnia dell’UDC, questa volta con il proprio simbolo, a meno di clamorosi colpi di scena ,che vedrebbero in alternativa riutilizzare le liste civiche tanto care alla “sezione Don Sturzo”. Dal PDL-Sicilia molto è ancora da definire: manca una voce forte, manca ancora un sistema di liste come quello escogitato lo scorso anno, che per la verità ha portato una grossa ventata di voti, ma anche una sorpresa inaspettata nella “lista con le ali”, dove diciamo, usando un eufemismo, che sul sindaco non c’era proprio un accordo. Forse più che su un candidato per battere Cristaldi questa parte politica dovrebbe puntare su un’idea, che se c’è, attualmente non è stata svelata. Mancano inoltre alcuni pezzi nel puzzle: i notabili di questa città, dove si schiereranno? Chi sarà il destinatario dei fondi delle eminenze grigie del nostro territorio?
Insomma signori, il costume lo possiamo veramente togliere perché ne vedremo delle belle.
La speranza è che ci sia il coraggio dopo un anno di non votare per noia e per non farsi nemici, perché a mio modo di vedere, apatici e bacchettoni sono quasi peggio dei delinquenti.

venerdì 20 agosto 2010

Il TAR respinge il ricorso della Bertolino per lo scarico dei fanghi

Il T.A.R.S. Palermo, con l’ordinanza n.° 667/10 del 20-21 luglio 2010 ha respinto la domanda incidentale di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato con il ricorso proposto per l’annullamento del Decreto Direttore Generale n.° 103 del 9 marzo 2010 con il quale è stato revocato il Decreto Responsabile Servizio n.° 1133 del 6 novembre 2009 di autorizzazione alla Distilleria Bertolino S p.a. per l’uso agronomico dei fanghi di depurazione prodotti dall’attività di distillazione su un fondo agricolo sito in agro di Mazara del Vallo. Così si pronuncia il T.A.R.S. Palermo: “Ritenuto, pur non potendosi escludere l’allegato pregiudizio, a parte i profili di irricevibilità, che il ricorso non sia assistito da sufficienti elementi di fondatezza, avuto riguardo alla circostanza che i profili di censura impingono su ambiti di discrezionalità tecnica e su autonome valutazioni dell’interesse pubblico operate dall’Amministrazione; Ritenuto che, allo stato, e ad un sommario esame proprio della fase cautelare, il provvedimento dell’Amministrazione appare immune dai diversi dedotti profili di eccesso di potere; per cui va respinta la domanda incidentale di sospensione dell’esecuzione del provvedimento impugnato”.

notiziedisicilia.com

mercoledì 18 agosto 2010

INCLITA URBS - 1° Puntata

La città è fatta di relazioni tra le misure del suo spazio
e gli avvenimenti del suo passato…
(Italo Calvino, Le città invisibili)


1093-2010: Nove secoli di Fede, Arte e Storia.
L’origine e il fondamento della nostra identità collettiva. Un passato la cui memoria può essere fonte di consapevolezza del nostro presente e di progettualità creativa per il futuro.

L’obiettivo di "Inclita Urbs" è quello di conoscere i principali monumenti della città di Mazara Del Vallo ed a valorizzarne il patrimonio storico- artistico. Si sostanzia attraverso un itinerario di scoperta della città, intesa come luogo in cui si intessono pregevoli relazioni di civiltà passate esempio di sana convivenza civile.
Dobbiamo imparare a rispecchiarci e riconoscerci nei simboli della nostra identità: la Basilica Cattedrale, il Centro storico, il museo, il Comune, i diversi monumenti ed opere artistiche che sono stati restaurati e restituiti alla città. Bisogna non solo individuare gli elementi che esprimono la civiltà e la cultura mazarese, ma riconoscere gli aspetti peculiari che connotano la prestigiosa storia del territorio. Alla luce di queste antiche vestigia, una nuova e più efficace valorizzazione promuoverà inoltre un maggior flusso turistico così da rendere la splendida Mazara Del Vallo, luogo in cui il mondo cristiano e il mondo pagano si incrociano nella memoria di un antico ma “moderno” centro siciliano. In questa ottica il territorio mazarese costituisce un singolare ed unico exemplum nella variegata ed affascinante storia della Sicilia antica. La modernità ante litteram di Mazara Del Vallo va ricercata nelle sue radici storiche da cui si rivela la forte convivenza tra due dimensioni religiose totalmente diverse ma in un’evidente osmosi che ne determina l’attuale assetto. Ed è proprio tra le fessure dell’antico che sorge il nuovo e sempre attuale Comune siciliano.



"Assessorato alla Cultura della Città di Mazara Del Vallo.
A cura del Nucleo di Promozione Culturale coordinato dal Prof.re Danilo Di Maria.
Regia Prof.re Salvino Martinciglio
Voce fuori campo di Danilo Di Maria
Testi a cura di Danilo Di Maria
Aiuto regia e luci Dott.re Andrea Valenti"

lunedì 16 agosto 2010

Comunicato Stampa - UDC Sez. Don Sturzo

Nell’analisi contenuta nel documento base della prossima “Settimana sociale” promossa in ottobre dalla CEI, ed anticipata parzialmente il 31 luglio scorso, si parla di “un paese senza classe dirigente, senza persone che per ruolo politico, imprenditoriale, di cultura, sappiano offrire alla nazione una visione e degli obiettivi condivisi e condivisibili”. Noi della sezione “Don Sturzo” dell’UDC di Mazara del Vallo, siamo concordi con quello affermato nel documento della CEI e da un’attenta analisi degli ultimi risvolti politici strumentali avvenuti all’interno del consiglio comunale vogliamo allargare questa visione anche a livello locale. Da circa due anni nella nostra sezione si fa scuola di politica, si coinvolgono i giovani, si studiano le delibere recenti e passate, si dialoga e si fanno proposte che, dopo la discussione, diventano espressione del gruppo e non del singolo.
E’ per tutto questo, quindi, che non possiamo non essere concordi con le ultime dichiarazioni del sindaco On. Nicola Cristaldi, questa città ha bisogno di una nuova classe dirigente, di una nuova classe politica che faccia il ritorno al ruolo fondamentale dei Partiti ormai superati dalla visione individualistica della cosa pubblica, ridotta ormai al tornaconto del proprio orticello.
Speriamo che questa breve pausa estiva porti consiglio a tutti nella speranza che alla ripresa dei lavori si possa tornare a pensare al bene comune e non alla distruzione strumentale di un progetto politico approvato in modo plebiscitario dal popolo mazarese appena un anno fa.

Danilo Vellutato

lunedì 9 agosto 2010

PUNTO CULT - 5° puntata

Benvenuti nel mondo di Donnie Darko. Giacomo recensisce il film fantastico del 2001, scritto, prodotto e diretto da Richard Kelly al suo esordio. La pellicola è diventata un vero e proprio film culto, grazie alla sua miscela di esoterismo e fantascienza, anche se gli incassi al box-office furono abbastanza deludenti. Buona Visione.

giovedì 5 agosto 2010

Consigli sul Consiglio

Non avrei mai pensato di dedicare un mio articolo al “consesso cittadino di Mazara Del Vallo”. Ormai lontani i momenti relativi della mia breve ma intensa esperienza nella pregressa legislatura, ruolo che penso di aver svolto con “scrupolo” e “coscienza” (così come recita l’articolo che viene letto al momento dell’insediamento). E quando qualcuno, dispiacendosi della mia non elezione, mi esortava ad un giudizio, declinavo ogni polemica con cenni speranzosi sui nostri rappresentanti del massimo consesso cittadino: “vedrai….saranno anch’essi dei buoni rappresentanti istituzionali. Ad un anno del nuovo volto politico, nelle discussioni con amici e conoscenti, l’unico incedere dialogico, colonna sonora della politica autoctona, sembra essere la voce unisona: “che vergogna!”…..“ma da chi siamo rappresentati?”….”ma come si esprimono?”. Bene. Al di là di giudizi scontati relativi ad un registro linguistico, quale quello di taluni consiglieri comunali, indecoroso e inidoneo (soggetti che sembrano aver scritto le sceneggiature dei film di Totò) non sono queste le situazioni che mi sorprendono più di tanto poichè a suscitare una certa perplessità nella mia persona è piuttosto, ascoltando le faziose critiche, un interrogativo che ritengo alquanto inquietante: “Ma questo consiglio comunale di Mazara Del Vallo, che desta sdegno, ma chi lo ha eletto?....i cittadini di Siracusa o quelli di Trieste?”. Il grande umanista Machiavelli sentenziava: “Ogni città ha l’Assise che si merita, ogni Assise è specchio riflesso della città”. Dunque, i vari Brontolo insaziabili di critica distruttiva, si sono mai interrogati sul fatto che forse, fondamentalmente, noi siamo quel quadro politico tanto bistrattato? Il grande presidente della Repubblica Luigi Einaudi quasi 60 anni fa sentenziava: “Noi siamo quello che votiamo” Ognuno si assuma le proprie responsabilità: quando per esempio qualche candidato dignitoso (e ve ne erano molti) chiedeva con molta umiltà il consenso e si rispondeva che la presenza del cugino o dell’amico condizionava la loro scelta elettorale; quando per esempio qualche candidato dignitoso chiedeva con molta umiltà il consenso e si rispondeva che la propria scelta elettorale era stata seriamente compromessa dal datore di lavoro che obbligava non solo al voto personale “condizionato” ma altresì al reclutamento di altri consensi vicini alla propria persona; quando per esempio qualche candidato dignitoso chiedeva con molta umiltà il consenso e qualche altra persona rispondeva: “mi dispiace davvero tanto non poterle riconoscere il mio tributo di stima ma sa…a mio marito l’impresario sta pagando le cambiali scadute ed è con la morte nel cuore che devo darle il mio diniego”. Credo che ormai da tempo si sia registrata l’inesorabile fine del voto di opinione…si di quel voto che esprimeva tali sentimenti: “mi piace questa persona, mi piace la sua dialettica, il modo serio di porsi…mi può ben rappresentare, il mio consenso è suo!” ed ha messo insulse radici un altro tipo di voto che non oso nemmeno commentare…poiché si commenta da sé. E tutto ciò, al di là di persone credibili e affidabili, che comunque sono pure presenti nel nostro parlamento cittadino, ha partorito realtà politiche locali che i molti contestano, si quei molti che paradossalmente, a causa della pseudo cultura di cui sopra, hanno contribuito ad eleggere. Aver votato per il proprio cugino o parente per consentire al soggetto in questione di far “bella figura” ha significato penalizzare quelle persone serie che avrebbero potuto davvero dare un contributo alla nostra città; tutto ciò favorendo l’inesorabile elezione di quei soggetti oggi criticati. Sia chiaro un convincimento personale: chi mi conosce sa che preferisco stringere la mano a chi l’ha lordata di calce ma è onesto piuttosto a chi l’ha pulita ma è disonesto, poiché ogni forma di lavoro risulta essere nobile, se svolto con dignità. Il riferimento ovvio è solo ed esclusivamente fatto all’adeguatezza dei ruoli istituzionali che si ricoprono. Occorrerebbe una maggiore consapevolezza dei propri limiti, una maggiore umiltà, una grande capacità di relazionarsi con l’altro nella piena coscienza di poter anche apprendere, ciò non vuol dire essere fragili o perdenti ma è indice di quella grande forza d’animo, di quel coraggio nel volere inseguire ciò che si ritiene migliore per la propria crescita culturale e spirituale, ciò a cui si pensa di somigliare di più e di conquistarlo perché si possa essere il più possibile completo nelle proprie virtù. Un uomo, una donna, più conoscono più sanno, e se più sanno più sono, e nel momento in cui sono scelgono, prendendo debita distanza da inquietanti compromessi e agendo secondo il criterio della saggezza e della saputa consapevolezza. Assistiamo sempre più a un crescendo di “ignoranza armata”, e così di un’arroganza dell’ignoranza, che rappresenta un perfetto e devastante “cretinismo pratico.” Una società la nostra che premia la mediocrità e l’ignoranza e quanto più si è ignoranti tanto più si tende a essere arroganti per un meccanismo psicologico di difesa e di mascheramento della propria pochezza, e quanto più si è arroganti tanto meno ci si preoccupa di colmare la propria ignoranza.
Mi piacerebbe avere dei maestri in cui credere. Maestri saggi però, pervasi dall’intelligenza di colui che “sa di non sapere”. La nostra consolazione? Un asino puoi raccomandarlo quanto vuoi… Non diventerà mai un cavallo… Anche se, in uno stato democratico come il nostro che ha, a suo tempo, sigillato la sovranità popolare, ponendo alla ribalta, con strepitosi consensi, personaggi tanto chiaccherati, il silenzio, da parte di tutti, non è doveroso, ma è d’obbligo.
Prof. Danilo Di Maria