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venerdì 17 agosto 2012

Considerazioni di fine estate… a che serve l’intransigenza se poi siamo farlocchi?


Riconosco che cominciare un articolo con siffatto titolo è quanto mai fuori luogo. Il caldo c’è e ci sarà ancora per parecchie settimane. Ma vuoi o non vuoi passato il ferragosto il conto è ormai alla rovescia verso il ritorno ad una vita normale, anche se sono sempre meno quelli che si possono permettere il lusso di vacanze come si deve. Allora partendo da questo presupposto ritengo interessante in questi ultimi giorni di “pacchia” interrogarci e cominciare smuovere i neuroni. E per farlo non parto da opinioni. Questa volta partiamo da fatti, in particolare da tre storie che mi sento di raccontarvi. 
Guardia Costiera
La prima si è consumata qualche tempo fa proprio sul litorale della mia città: Tonnarella.  Qualche giorno prima del ferragosto, sul finire della giornata balneare, tre militari della guardia costiera, nel loro giro di pattuglia a piedi lungo la striscia di sabbia (ahimè è rimasta solo questa) notavano che il punto di vedetta, adibito obbligatoriamente, per i bagnini che ogni stabilimento balneare deve avere, era sguarnito. Praticamente il bagnino era o a farsi gli affari suoi oppure a svolgere mansioni su cui non aveva competenza. Ironicamente il più alto in grado fra i tre si sedeva su quella sedia aspettando l’arrivo sia del bagnino che del gestore del Lido. All’arrivo di questi partiva forse la più grande commedia dell’arte mai realizzata. Sono sicuro che se Goldoni l’avesse vista avrebbe rivalutato il canovaccio, perché la capacità d’improvvisare di certi personaggi è fuori dal comune. In buona sostanza, lasciando stare le perdite di tempo, il gestore del lido inveiva contro la guardia costiera rea a suo dire di non occuparsi delle cose serie ma di perdere tempo ; contro il sindaco, colpevole di non avere sufficientemente pulito la spiaggia, e che alla fine anche la guardia costiera aveva le sue mancanze; contro un po’ tutti insomma. Un oscar andrebbe anche al bagnino che a tempo ripeteva ”mica si può stare tutto il tempo seduti, se qualche signora chiama”. Davvero un ottima performance. Ma come ogni buon film ci vuole il coupe de theatre. In mezzo alle urla arrivano due soggetti, concorrenti come <<i migliori attori non protagonisti>>. Il primo è un noto giornalista locale che in mezzo a tutto ciò che stava accadendo, sollecitato dal gestore del lido, comincia a dire ai militari, fra l’altro con una divisa alquanto ridicola in quest’occasione: << apposto di pensare ai bagnini perché non pensate ai venditori ambulanti che rovinano la spiaggia>> (sono sempre stato un fautore dei virgolettati, e questo credetemi è testuale al cento per cento), uno dei tre risponde: <<ne abbiamo fermati 50 in questi giorni>>, e li la battuta che fa epoca da parte di uno che lo ribadisco fa il giornalista: << si voi ne arrestate 50 e domani mattina ce ne sono altri 400 mila>>. L’altro, che definiremo il nostro Robert De Niro, per non essere da meno, capito il nervosismo palpabile nell’aria che fa? Quello che avrebbe fatto ogni persona normale sulla quarantina, genitore di figli: cantava la sigla di Heidi. Indispettiti al massimo, il più alto in grado fra i tre si girava verso di lui e gli chiedeva le generalità. Questo rispondeva sarcasticamente di avere <<27 anni a dicembre>>. Concludendo: grida di qua, insulta di la, i militari che con quell’azione avevano scoperto l’acqua calda, se ne sono dovuti andare con la coda fra le gambe, naturalmente non elevando nessuna multa, proprio nessuno ed esponendosi al pubblico delirante <<sfottò>>. Indovinate cos’è successo dopo: il bagnino era ancora una volta assente e clienti dello stabilimento, anche quelli con figli si lamentavano dei militari per il loro atteggiamento troppo rigido.

Il tipico commercio che non si vede
 Seconda storia, questa volta vi giuro più breve. Qualche giorno fa uno zio della mia ragazza mi raccontava una storia, a cui io, antipatico di natura non ho creduto. In pratica a Mazara, sempre la mia città, gli immigrati tunisini quelli regolari, ma che ancora mantengono salde radici criminali con la loro terra d’origine, hanno avviato in grande stile, un mercato nero d’esportazione. In questo momento in cui vi sto parlando decine e decine di magazzini di fortuna vengono svuotati, il loro contenuto caricato su furgoni riempiti finanche sul tetto e spediti con i normali e legali documenti proprio in Tunisia, dove andranno ad alimentare il mercato nero. E’ facile capire come non si tratti di soli generi alimentari, tutt’altro, in questi furgoni si possono vedere frigoriferi, motorini, lampadari. Indovinate dove e come persone che guadagnano poche centinaia di euro al mese possono permettersi tutta questa roba. Io come detto non volevo crederci, almeno non ci credevo fino a quando proprio i miei occhi hanno visto queste carovane prendere la strada per Trapani, laddove parte la nave per Tunisi.  E’ facile anche qui capire che c’è chi alla dogana specula su queste manovre e come a Mazara gli unici che si indignano sono proprio quelli che i furti li hanno subiti. Di fatti a differenza della storia precedente qui di militari e di forze dell’ordine non ne ho parlato, non ne ho potuto parlare perché proprio sembrano non accorgersi di quanto accade.

Assistenti socialmente assenti
Ultima storia, che mi prometto di approfondire in seguito anche per quanto assicurato ad un amico, non riguarda più le strade della mia città ma proprio il palazzo comunale ed i suoi interpreti. Parliamo della particolare situazione degli assistenti sociali, che per legge dovrebbero essere uno ogni 5mila abitanti, e che invece nella città del satiro mancano proprio, anzi c’è ma per soli due giorni a settimana, per altro solo di mattina, oberata di lavoro, in buona sostanza incapace, non per colpa di sua, di affrontare tutte le situazioni emergenziali.

Intransigenza part-time
Ora alla fine di questo noioso ma utile, spero, elenco di casi che vi ho voluto raccontare pensiamo partendo proprio dalle contraddizioni. Vi ho parlato dei militari della guardia costiera che a dire di tutti i convenuti erano troppo intransigenti. Bene la stessa sera di questo fatto raccontatovi due ragazzi di tredici anni del trapanese, rubano, a quanto pare nel compiere una bravata, un’auto, fanno pochi metri e cadono in mare. La loro morte ha portato la gente accorsa a chiedere a gran voce ai microfoni, il perché delle mancate recinsioni, il perché della mancata vigilanza, insomma dei ragazzi possono sbagliare, ci mancherebbe altro, i grandi però devono prevenire. In pratica in provincia di Trapani di riffa o di raffa le autorità sbagliano sempre. Se controllano e se non lo fanno. Per la cronaca nei lidi ci sono bambini con meno di 13 anni. Nel secondo caso chiarisco subito che ho specificato la provenienza tunisina per due ordini di motivi: primo perché non tutti i tunisini-mazaresi tornano in Tunisia; secondo sono comunque tanti quelli che tornano e tra questi è facile rintracciare le mele marce. Nessun fatto razziale, semmai logistico. Intanto mentre tutto questo commercio clandestino si consuma troviamo per le strade di Mazara, esempio tipico di quest’estate, due o tre volanti affiancate, dei vari corpi che compongono le forze dell’ordine, che fermano le auto e che magari le multano per una delle due luci anabbaglianti fulminate. Certo la luce delle auto è indice di sicurezza, attiva e passiva, ma siamo sicuri che è necessario tutto questo spiegamento di forze mentre reati sicuramente più corposi si compiono. Qual è la motivazione dell’intransigenza ad intermittenza? Infine il delicato argomento degli assistenti sociali, cosa che come detto approfondirò in seguito, ma che mi porta a dire già ora: ma è normale che a Mazara non si trovano i soldi per assicurare il personale che deve avere il compito di sostenere le coppie che vogliono adottare, iter di suo complicatissimo, e tutto ciò che riguardo l’aiuto alle famiglie disagiate, italiane e straniere. O vogliamo lasciare questo compito ai CAF di nuova statuizione? E poi ancora mi rimbombano in teste parole lette tempo fa, non troppo in vero: <<La nostra città che ci tiene a non sfigurare in questa speciale classifica rientra a pieno titolo: l’amministrazione Cristaldi, secondo quanto riportato in articolo del GdS, vanta il maggior numero d’incarichi affidati.>> (fonte “mazaraonline”: http://www.mazaraonline.it/?p=36426). Da quanto si apprende ci sono 50 mila euro annui per dei consulenti, qualificati ed utili quanto vuoi, e non ci sono i soldi per assumere assistenti sociali che fra l’altro siamo obbligati ad avere per legge? 

Signori con tutto questo, moltiplicato per troppe realtà nel territorio nazionale, siamo sicuri che i problemi siano legati agli italiani spreconi? Caro signor Monti e con lei tutti gli italiani a quando una spendig review sull’intransigenza educativa e morale? A quando una sul tasso di civiltà del popolo? A quando una sui licenziamenti per i poliziotti che non fanno bene il loro mestiere e deturpano l’onorabilità di chi lo fa con dignità? A quando il reato di lesione dell’orgoglio nazionale per gli stronzi che sono convinti che l’incoerenza metodologica sia un diritto? Credo che sia inutile risparmiare se poi non si fa nulla per non essere farlocchi, altrimenti rimarremo ciò che siamo: un bel ricordo su una cartolina ingiallita dal tempo, con dietro scritta una bella barzelletta.





IVANO ASARO

domenica 5 agosto 2012

Vendola si è tolto l'orecchino.... Di Pietro scelga i giovani


Pensieri Estivi

In data 10 giugno di quest’anno ebbi a scrivere:
<<Bersani sa tutto questo e tace, volendo escludere il campagnolo ed i suoi compagni di Partito dell’IDV, non controllabili, ma stranamente non lo fa con Vendola a cui tende la mano. Ma come Di Pietro no e Vendola si? Ma Vendola non è dichiaratamente di sinistra? Paradossale direte, tutt’altro. L’italia dei Valori siede ormai da tempo in Parlamento, cosa invece diversa per Vendola che ha bisogno per strutturarsi e per crescere non solo di entrare nella stanza dei bottoni, ma anche dei rimborsi elettorali. Bersani questo lo vede. Quindi come fece Veltroni proprio con Di Pietro, usato per dire in Tv le cose che i democratici non potevano dire, contro i comunisti del tempo, ora i vendoliani sarebbero lo strumento per dire che la sinistra quella vera sono loro, contro Di Pietro e Di Liberto, ma con Vendola appunto, un Vendola castrato un secondo dopo le elezioni naturalmente, come fu per tutti quelli che hanno sperato nel PD. Allora Bersani forse non sei inutile, sei più che inutile. Per carità non lo dico io, lo dice la storia. Quella storia che ha bocciato BUSH, che ha bocciato SARKOZY, che boccerà la MERKEL, che ha deriso Berlusconi e che ha cancellato Casini e quelli come lui a livello mondiale dai posti che contano. Ma questo al segretario Pd non interessa, lui deve tenere insieme il partito, non capendo che chi esce dal pd, perché predica cose sbagliate sarà il primo a perderci, come Rutelli che è passato da dirigente a signor Nessuno e neanche viene citato nell’alleanza del Terzo Polo. Allora a questo punto che dire: spero che Vendola non faccia l’errore di vedere nel Pd una speranza se non unitaria di tutto il centro-sinistra italiano, e non come unico vessillo di un certo pensiero, il che sarebbe inutile, e lasci al pd al loro vero animo, quello dettato dai Letta, dai Veltroni, dai D’Alema, dagli Ichino ecc. ecc. ecc. Cose che insomma non sono adatte alla gente normale, che vuole vivere serenamente <<nonostante>> la politica.>>

Come ogni buon profeta dei poveri avevo capito come la politica cambia nome ma, infondo, rimane inequivocabilmente la stessa, sempre. Il PD, animato dal solito animo salvifico, dei propri interessi, ha lanciato l’amo, e l’uomo <<tutto chiacchiere ed orecchino>>, al di la della prosopopea, è caduto in tentazione. Già perché la tentazione di entrare vittoriosi in parlamento, con tutta una schiera di deputati, non può non interessare a Vendola, leader di un partito lontano dai media e che ogni volta deve sgomitare per comparire, rimediando anche figuracce, come quella a Milano, dopo l’elezione di Pisapia, dove il pugliese dalla “S” particolare, comiziò a sproposito. Ma che il Pd volesse attuare giochetti, di cui sopra, era noto. La speranza piuttosto era rivolta verso colui che si auto-predicava-proclamava, come la nuova sinistra, quella nuova, quella che non ha paura di dire che è figlia di Gramsci e che tecnicamente doveva stare sulle palle a gente come Fioroni. Invece? Invece no. Vendola come ogni politico navigato, in accordo con altri esponenti di Pd e dello stesso SEL ha fatto trapelare la notizia dell’incontro, ha fatto fuoriuscire il nome dell’alleanza tecnica, in pratica tutto ciò che poi anima o demotiva la gente in campagna elettorale. Vecchia tecnica, però, caro Nichi e caro Pierluigi. La gente, una parte almeno non è così stupida. Ed a poco servono le smentite dei giorni successivi, a poco servono le interminabili elocuzioni per smontare quanto detto e fatto. Quello che è avvenuto l’anno visto tutti, in un giorno solo tutti sono sembrati d’accordo, anche lo stesso Casini, salvo poi, anch’egli smentire qualche giorno dopo. In pratica i Leader, in vista dell’alleanza che sarà, o che potrebbe essere a questo punto, hanno fatto un sondaggio, di quelli più precisi, hanno fatto uscire furbescamente qualche indiscrezione per poi constatare l’umore della gente: vedere insomma come l’elettorato prenderebbe questa idea di “polo della speranza”. Fortunatamente la reazione è stata pessima. La gente ha detto chiaramente che non si può promettere di rimanere socialisti a fianco all’unico partito Casiniano d’Europa. Ma io andrei anche oltre e mi chiedo: se l’alleanza con Casini è fallimentare per ovvie motivazioni non è altrettanto fallimentare sperare in chi con Casini ci vuole andare? Visto che in politica non ci sono mandanti ed esecutori materiali, ma tutti sono corresponsabili delle alleanze, perché chi vuole andare con l’amico di Cuffaro è meno colpevole dell’amico di Cuffaro stesso? La mia risposta, ovviamente, non può che essere di parificare le responsabilità, perché, specie in politica, le amicizie si scelgono. Caro Vendola hai sempre detto di non volerti togliere l’orecchino, questa volta invece hai chinato il capo molto di più, perché oltre ad usare maneggiamenti hai anche fatto capire il perché del tuo interesse ad andare col Pd-Udc da solo e non lottare affinché ci sia anche IDV. Con questa conformazione, infatti, l’IDV rimarrebbe fuori dalla coalizione di centro-sinistra, di cui tu farai parte e si aprirebbero due scenari:
-il primo, quello vincente. Entrando in Parlamento con il premio di maggioranza di colpo avresti fior di deputati da schierare, da far parlare per 5 anni, così da accreditarti come l’unico referente della sinistra, cancellando proprio chi? Quell’IDV rimasta fuori dai giochi. 
-Ma ci sarebbe anche la seconda possibilità, quella di una vostra sconfitta, se insomma vincesse di nuovo MrB., anche li tu surclasseresti, in funzione dell’attuale legge elettorale il partito di Di Pietro, fuori coalizione, ed anche li avresti quindi ormai raggiunto l’obiettivo di radicarti a livello nazionale, dopo una forte campagna elettorale a fianco dei “grandi”. Insomma tu non vuoi rivali degni alla tua sinistra, tu non vuoi qualcun altro che parli come te di un certo tipo di società. Ma questo disegno però ha una pecca: usa tutto il correttore che vuoi ma il simbolo dell’Udc resterà sempre troppo sporco del giallo vaticano e del nero mafioso, e quello del PD sarà ancora  sporco del grigio-ambiguità. A questo punto spero in una reale redenzione di SEL, ma cosa che spero con maggiore forza, anche se nell’immediato si presenta come una prospettiva quasi suicida, è la voglia di IDV di provarci da sola, od al massimo con le forze della sinistra, per un progetto di Sinistra, ma che sia fatto di parole capibili da tutti, anche da quelli che figli di Gramsci dicono di non esserlo. L’IDV può con una forte e giusta campagna elettorale, nelle piazze, nei parcheggi, nelle associazioni, far dimenticare i suoi SCILIPOTI, e far ricordare che DE MAGISTRIS ed ORLANDO sono passati da IDV e non da altre parti, che se in ITALIA l’acqua è pubblica e non c’è il Nucleare, che se la gente si è pronunciata sul legittimo impedimento il merito è proprio di quel campagnolo che con sua sorella ha capito bene dove stavano le cose chiare. Una sola cosa però deve fare Di Pietro se vuole realmente lottare e fare prendere qualche dispiacere a tutti, destra e sinistra: scegliere bene i suoi candidati e soprattutto, fra questi, scegliere una decina di giovani da far parlare, con grinta, grammatica ed ardore, non si può vincere solo col <<che c’azzecca>> insomma. I giovani IDV, non tutti, ma taluni, hanno grosse potenzialità, è ora che la nazione si accorga di loro, se no anche Di Pietro, rimanendo fermo su queste posizioni e questi uomini, avrà fatto un danno al partito (in prospettiva), al centro-sinistra, ed all’Italia tutta, perché è vero che Di Pietro non si allea con Casini, ma chi non gioca per vincere permette agli altri di farlo più facilmente. 

Ivano Asaro