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domenica 5 agosto 2012

Vendola si è tolto l'orecchino.... Di Pietro scelga i giovani


Pensieri Estivi

In data 10 giugno di quest’anno ebbi a scrivere:
<<Bersani sa tutto questo e tace, volendo escludere il campagnolo ed i suoi compagni di Partito dell’IDV, non controllabili, ma stranamente non lo fa con Vendola a cui tende la mano. Ma come Di Pietro no e Vendola si? Ma Vendola non è dichiaratamente di sinistra? Paradossale direte, tutt’altro. L’italia dei Valori siede ormai da tempo in Parlamento, cosa invece diversa per Vendola che ha bisogno per strutturarsi e per crescere non solo di entrare nella stanza dei bottoni, ma anche dei rimborsi elettorali. Bersani questo lo vede. Quindi come fece Veltroni proprio con Di Pietro, usato per dire in Tv le cose che i democratici non potevano dire, contro i comunisti del tempo, ora i vendoliani sarebbero lo strumento per dire che la sinistra quella vera sono loro, contro Di Pietro e Di Liberto, ma con Vendola appunto, un Vendola castrato un secondo dopo le elezioni naturalmente, come fu per tutti quelli che hanno sperato nel PD. Allora Bersani forse non sei inutile, sei più che inutile. Per carità non lo dico io, lo dice la storia. Quella storia che ha bocciato BUSH, che ha bocciato SARKOZY, che boccerà la MERKEL, che ha deriso Berlusconi e che ha cancellato Casini e quelli come lui a livello mondiale dai posti che contano. Ma questo al segretario Pd non interessa, lui deve tenere insieme il partito, non capendo che chi esce dal pd, perché predica cose sbagliate sarà il primo a perderci, come Rutelli che è passato da dirigente a signor Nessuno e neanche viene citato nell’alleanza del Terzo Polo. Allora a questo punto che dire: spero che Vendola non faccia l’errore di vedere nel Pd una speranza se non unitaria di tutto il centro-sinistra italiano, e non come unico vessillo di un certo pensiero, il che sarebbe inutile, e lasci al pd al loro vero animo, quello dettato dai Letta, dai Veltroni, dai D’Alema, dagli Ichino ecc. ecc. ecc. Cose che insomma non sono adatte alla gente normale, che vuole vivere serenamente <<nonostante>> la politica.>>

Come ogni buon profeta dei poveri avevo capito come la politica cambia nome ma, infondo, rimane inequivocabilmente la stessa, sempre. Il PD, animato dal solito animo salvifico, dei propri interessi, ha lanciato l’amo, e l’uomo <<tutto chiacchiere ed orecchino>>, al di la della prosopopea, è caduto in tentazione. Già perché la tentazione di entrare vittoriosi in parlamento, con tutta una schiera di deputati, non può non interessare a Vendola, leader di un partito lontano dai media e che ogni volta deve sgomitare per comparire, rimediando anche figuracce, come quella a Milano, dopo l’elezione di Pisapia, dove il pugliese dalla “S” particolare, comiziò a sproposito. Ma che il Pd volesse attuare giochetti, di cui sopra, era noto. La speranza piuttosto era rivolta verso colui che si auto-predicava-proclamava, come la nuova sinistra, quella nuova, quella che non ha paura di dire che è figlia di Gramsci e che tecnicamente doveva stare sulle palle a gente come Fioroni. Invece? Invece no. Vendola come ogni politico navigato, in accordo con altri esponenti di Pd e dello stesso SEL ha fatto trapelare la notizia dell’incontro, ha fatto fuoriuscire il nome dell’alleanza tecnica, in pratica tutto ciò che poi anima o demotiva la gente in campagna elettorale. Vecchia tecnica, però, caro Nichi e caro Pierluigi. La gente, una parte almeno non è così stupida. Ed a poco servono le smentite dei giorni successivi, a poco servono le interminabili elocuzioni per smontare quanto detto e fatto. Quello che è avvenuto l’anno visto tutti, in un giorno solo tutti sono sembrati d’accordo, anche lo stesso Casini, salvo poi, anch’egli smentire qualche giorno dopo. In pratica i Leader, in vista dell’alleanza che sarà, o che potrebbe essere a questo punto, hanno fatto un sondaggio, di quelli più precisi, hanno fatto uscire furbescamente qualche indiscrezione per poi constatare l’umore della gente: vedere insomma come l’elettorato prenderebbe questa idea di “polo della speranza”. Fortunatamente la reazione è stata pessima. La gente ha detto chiaramente che non si può promettere di rimanere socialisti a fianco all’unico partito Casiniano d’Europa. Ma io andrei anche oltre e mi chiedo: se l’alleanza con Casini è fallimentare per ovvie motivazioni non è altrettanto fallimentare sperare in chi con Casini ci vuole andare? Visto che in politica non ci sono mandanti ed esecutori materiali, ma tutti sono corresponsabili delle alleanze, perché chi vuole andare con l’amico di Cuffaro è meno colpevole dell’amico di Cuffaro stesso? La mia risposta, ovviamente, non può che essere di parificare le responsabilità, perché, specie in politica, le amicizie si scelgono. Caro Vendola hai sempre detto di non volerti togliere l’orecchino, questa volta invece hai chinato il capo molto di più, perché oltre ad usare maneggiamenti hai anche fatto capire il perché del tuo interesse ad andare col Pd-Udc da solo e non lottare affinché ci sia anche IDV. Con questa conformazione, infatti, l’IDV rimarrebbe fuori dalla coalizione di centro-sinistra, di cui tu farai parte e si aprirebbero due scenari:
-il primo, quello vincente. Entrando in Parlamento con il premio di maggioranza di colpo avresti fior di deputati da schierare, da far parlare per 5 anni, così da accreditarti come l’unico referente della sinistra, cancellando proprio chi? Quell’IDV rimasta fuori dai giochi. 
-Ma ci sarebbe anche la seconda possibilità, quella di una vostra sconfitta, se insomma vincesse di nuovo MrB., anche li tu surclasseresti, in funzione dell’attuale legge elettorale il partito di Di Pietro, fuori coalizione, ed anche li avresti quindi ormai raggiunto l’obiettivo di radicarti a livello nazionale, dopo una forte campagna elettorale a fianco dei “grandi”. Insomma tu non vuoi rivali degni alla tua sinistra, tu non vuoi qualcun altro che parli come te di un certo tipo di società. Ma questo disegno però ha una pecca: usa tutto il correttore che vuoi ma il simbolo dell’Udc resterà sempre troppo sporco del giallo vaticano e del nero mafioso, e quello del PD sarà ancora  sporco del grigio-ambiguità. A questo punto spero in una reale redenzione di SEL, ma cosa che spero con maggiore forza, anche se nell’immediato si presenta come una prospettiva quasi suicida, è la voglia di IDV di provarci da sola, od al massimo con le forze della sinistra, per un progetto di Sinistra, ma che sia fatto di parole capibili da tutti, anche da quelli che figli di Gramsci dicono di non esserlo. L’IDV può con una forte e giusta campagna elettorale, nelle piazze, nei parcheggi, nelle associazioni, far dimenticare i suoi SCILIPOTI, e far ricordare che DE MAGISTRIS ed ORLANDO sono passati da IDV e non da altre parti, che se in ITALIA l’acqua è pubblica e non c’è il Nucleare, che se la gente si è pronunciata sul legittimo impedimento il merito è proprio di quel campagnolo che con sua sorella ha capito bene dove stavano le cose chiare. Una sola cosa però deve fare Di Pietro se vuole realmente lottare e fare prendere qualche dispiacere a tutti, destra e sinistra: scegliere bene i suoi candidati e soprattutto, fra questi, scegliere una decina di giovani da far parlare, con grinta, grammatica ed ardore, non si può vincere solo col <<che c’azzecca>> insomma. I giovani IDV, non tutti, ma taluni, hanno grosse potenzialità, è ora che la nazione si accorga di loro, se no anche Di Pietro, rimanendo fermo su queste posizioni e questi uomini, avrà fatto un danno al partito (in prospettiva), al centro-sinistra, ed all’Italia tutta, perché è vero che Di Pietro non si allea con Casini, ma chi non gioca per vincere permette agli altri di farlo più facilmente. 

Ivano Asaro

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