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sabato 13 febbraio 2021

Mi sarebbe piaciuta l’onestà intellettuale

 Mi sarebbe piaciuta l’onestà intellettuale di dire non possiamo essere contenti stasera.

Mi sarebbe piaciuta la sincerità nell’ammettere che le cose dovevano andare meglio.

Non ho trovato ne l’una né l’altra.

Purtroppo.

Mi si dirà non c’è più Alfonso Bonafede alla #Giustizia (che ho sempre aspramente criticato e non per la polemica, anche sterile, sulla prescrizione, ma per certe idee sull’ “eliminazione del processo per chi spara ai ladri in casa”), ma c’è Renato Brunetta alla pubblica amministrazione porca miseria.

E poi giorni e giorni a sparlare degli scappati di casa ed adesso vi vanno bene Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna, Erika Stefani e Federico D'Incà?

E poi i discorsoni sul metodo e merito di Luigi Di Maio e Roberto Speranza (che io personalmente ho apprezzato) che fine hanno fatto? Ora vi vanno bene? 

E sulla scuola tutto va bene? E perché?

Ora c’è #MarioDraghi e va bene tutto? Ed allora perché non tutti tecnici? Perché dovete spartire il #RecoveryFund?

E non tiene neanche la tesi secondo cui i ministeri strategici non vanno ai politici che sono brutti, sporchi e cattivi, perché se dopo (ed in parte durante) una pandemia con un piano per lo sviluppo da implementare, cosa è più strategico di #Salute, #pubblicaamministrazione e #sviluppoeconomico?

La verità è che il #ConteBis doveva nascere perché Matteo Renzi altrimenti sarebbe scomparso, e doveva finire perché altrimenti ItaliaViva sarebbe scomparsa, e con lei le vecchie leadership di Nicola Zingaretti e Beppe Grillo nel MoVimento 5 Stelle.

Mi si dirà “ma ora c’è #Colao”: sarebbe bastato difenderne il piano con la stessa fierezza con cui si sono difese le nuove “democrazie rinascimentali”, ma in fondo lo sanno tutti no che quel piano era il festival dell’aria fritta.

Contento del Partito Democratico? Certo che no.

Sedersi nello stesso consesso in cui si celebrerà Silvio Berlusconi e si avvierà un percorso di restaurazione dei potentati e lobby ed impoverimento delle masse è la più grande delle vergogne; stesso ragionamento dicasi in proporzione per Sinistra Italiana.

Ed in fine il paradosso dei paradossi: a fare l’opposizione alla destra è la destra di Giorgia Meloni, che solo a dirlo viene da ridere.

Ci vorrebbe l’onestà intellettuale per dire che non possono coesistere socialdemocrazia e liberismo, con buona pace di Walter Veltroni;

Ci vorrebbe la sincerità di dire che #Berlusconi adesso è centrale nella politica italiana (e può lasciare la leadership a #Renzi);

Ci vorrebbe la lucidità per dire che dopo che il #m5s è diventato quello che è diventato nessuno crederà più alla politica partecipata per i prossimi 20’anni.

Ma come già detto: mi sarebbe piaciuto trovare onestà intellettuale e sincerità.

Invece ho trovato solo la solita vecchia pochezza.