Quello che dall’8 luglio si sta celebrando nel capoluogo abruzzese devastato dal terremoto, è forse il più significativo evento che questo paese abbia saputo creare negli ultimi anni insieme alla proposizione della rogatoria mondiale sulla pena di morte, attribuibile al precedente governo. L’attuale summit tra i potenti della terra va al di la del mero incontro , della pura apposizione di firme su trattati da ratificare: infatti se le aspettative non saranno disattese questo G8, grazie alla spinta che proviene dall’attuale crisi economica mondiale, stringerà su tre grandi temi che dovranno essere il monito per ogni cittadino di questo pianeta: coinvolgimento del popolo nelle decisioni, e non delle masse strumentalizzate, rispetto e sviluppo di una nuova coscienza ambientale sia in senso protezionistico che nell’ottica di una giusta progressione delle energie pulite ed infine allargamento delle fasce abbienti per una più omogenea divisione delle ricchezze sul nostro pianeta. Tutto ciò sembra concretarsi con scenari che fino a qualche anno fa sembravano surreali: un nero presidente della più forte nazione del mondo(USA), seduto vicino al primo ministro russo che a sua volta guarda non più con diffidenza alla vicinanza politico-economica franco-tedesca, ma anzi ne coglie motivi di positivo interesse. Naturalmente l’attuazione di tali propositi sarà ardua, lunga e dispendiosa in quanto dovrà passare da territori particolari come l’Iran, la Cina, e stesse realtà americane ancora legate a visioni obsolete rette da conservatori, ma come suol dirsi <Il mondo non si ferma. Il tentativo è allora, con umiltà e realismo, capirlo, influenzarlo, migliorarlo. Ivano Asaro
giovedì 9 luglio 2009
Dal G8 dell’Aquila tre grandi insegnamenti: coinvolgimento popolare, rispetto ambientale ed estensione del benessere a fasce più ampie di popolazione.
Quello che dall’8 luglio si sta celebrando nel capoluogo abruzzese devastato dal terremoto, è forse il più significativo evento che questo paese abbia saputo creare negli ultimi anni insieme alla proposizione della rogatoria mondiale sulla pena di morte, attribuibile al precedente governo. L’attuale summit tra i potenti della terra va al di la del mero incontro , della pura apposizione di firme su trattati da ratificare: infatti se le aspettative non saranno disattese questo G8, grazie alla spinta che proviene dall’attuale crisi economica mondiale, stringerà su tre grandi temi che dovranno essere il monito per ogni cittadino di questo pianeta: coinvolgimento del popolo nelle decisioni, e non delle masse strumentalizzate, rispetto e sviluppo di una nuova coscienza ambientale sia in senso protezionistico che nell’ottica di una giusta progressione delle energie pulite ed infine allargamento delle fasce abbienti per una più omogenea divisione delle ricchezze sul nostro pianeta. Tutto ciò sembra concretarsi con scenari che fino a qualche anno fa sembravano surreali: un nero presidente della più forte nazione del mondo(USA), seduto vicino al primo ministro russo che a sua volta guarda non più con diffidenza alla vicinanza politico-economica franco-tedesca, ma anzi ne coglie motivi di positivo interesse. Naturalmente l’attuazione di tali propositi sarà ardua, lunga e dispendiosa in quanto dovrà passare da territori particolari come l’Iran, la Cina, e stesse realtà americane ancora legate a visioni obsolete rette da conservatori, ma come suol dirsi <
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