Ho scritto, riscritto, cancellato e poi di nuovo riscritto decine di volte questo testo, quasi fino alla sfinimento ed alla voglia di mollare: ne sanno qualcosa gli amici che ho assillato alla ricerca di pareri (che speravo potessero essere confortanti) e la tastiera del mio notebook che ormai compone a memoria certi nomi.
Però alla fine mi sono convinto, ritenendo che fosse giusto farlo: è importante testimoniare che ci siamo e che ragioniamo (anche se magari poi la nostra opinione non è importante al pari di quelle di Eco, Montanelli o Biagi). D’altronde “non siamo responsabili di ciò che troviamo, ma di ciò che lasciamo”.
Banalmenteprima di parlare della fame nel mondo e della risoluzione del conflitto israelo-palestinese, dobbiamo guardarci intorno: il famoso giornalismo residente di Giacomo Di Girolamo, per dirla alla maniera di quelli bravi. E quindi discutiamone.
Come ho avuto modo di dire nel post precedente, il successo di Grillo e dei suoi attivisti nella corsa a palazzo d’Orleans ha dimostrato che i Siciliani non sono un popolo di minorati mentali: anzi, senza tanto scalpore, hanno scelto un presidente della regione omosessuale.
Da ciònon può che derivare una forte presa di posizione della classe dirigente locale nel non proporre più i vecchi giochini delle sedieche gli elettori rimuovono, e poi misteriosamenteriappaiono per volere di padrini politici. Per questo a Mazara, almeno a parole, ci si aspettava che si cavalcasse in qualche maniera la vittoria “crocettiana”. Macchè! Si è preferito perpetuare il solito vecchio rito della politica fatta ad uso e consumo dei politici. Vediamo come.
Nel giro di 24 ore saltano due uomini della giunta municipale. Il primo, l’assessore Siragusa, colonello del senatore D’Alì, si dimette per “[…] elementi di giudizio esclusivamente politico che non mi consentono di continuare a coadiuvarLa nel Suo programma, e, volendo proseguire il mio impegno senza se e senza ma nel Popolo della Libertà, ritengo opportuno rinunciare al mandato svolto in questi tre anni.”
Il secondo, l’assessore La Rosa, uomo di Grillo Massimo, rassegna le proprie dimissioni per “[…] l’impossibilità di portare avanti il programma del Sindaco e del Movimento Liberi, di cui sono stato fondatore, coordinatore e promotore assieme ad altri amici, che oggi siedono in consiglio comunale”
E il sindaco Cristaldi? Lancia il “[…] Partito-Città, cioè un insieme di persone e di intelligenze disposte a superare le proprie tradizionali posizioni ideologiche per dare luogo ad una entità che, mantenendo salda l’anima della vera politica, faccia riscoprire un terreno di valori e di principi basati su onestà, trasparenza e voglia di crescere, anche se appare dura a morire la logica del ricatto che dovrebbe, ad esempio, consentire a chi si trova a ricoprire la carica di Consigliere di tentare di condizionare chi ha avuto dalla Gente il potere di amministrare.”
Un modo, a suo dire, per chiamarsi fuori da “questi partiti”che “non rispondono più alle esigenze della nostra società e si sono trasformati in meccanismi infernali[…]”
Facciamo un passo indietro. E’ il 29 ottobre. La Sicilia ha votato i propri rappresentanti. Mazara festeggia la vittoria straniera di Gucciardi e Turano, ma non di qualcuno che abbia i natali tra il Mazzaro e il Delia. Soprattutto sceglie di lasciare a casa, con un risultato elettorale deludente, Duilio Pecorella (candidato in pectore proprio del sindaco Cristaldi), candidato all’Ars con il PDL (Musumeci presidente designato) e Vito Billardello, candidato del centro sinistra, nella lista Crocetta presidente.
Nulla di strano se non fosse che Cristaldi, dopo aver azzerato la giunta e averne riconfermato la metà, li ripeschi come “nuovi” assessori.
Ora chiunque abbia seguito un pò la politica risulterebbe frastornato: possono due soggetti correre contro nello stesso bacino elettorale ed essere allo stesso tempo collaborativi?
“Potere della poltrona” dirà qualcuno ironicamente. Concordo e rilancio: come si può parlare di superare la logica dei partiti che vogliono soltanto “[…] assicurare la sopravvivenza di una classe dirigente sempre più staccata dalla gente” nominando assessore Duilio Pecorella (peraltro già consigliere, nonché assessore provinciale)? Lo stesso, che tra le pagine del suo sito, ha lanciato lo slogan: “CAMBIARE LA SICILIA… e anche il PDL” spiegando di aver voluto
“utilizzare questa frase perché, in un momento così particolare, noi giovani dobbiamo essere protagonisti del cambiamento e soprattutto del nostro futuro. C’è bisogno di giovani, di entusiasmo e di idee ottimistiche per poter insieme rinnovare la Sicilia, la politica e il mio stesso partito. La nostra generazione ha il dovere di scendere in campo.”
“utilizzare questa frase perché, in un momento così particolare, noi giovani dobbiamo essere protagonisti del cambiamento e soprattutto del nostro futuro. C’è bisogno di giovani, di entusiasmo e di idee ottimistiche per poter insieme rinnovare la Sicilia, la politica e il mio stesso partito. La nostra generazione ha il dovere di scendere in campo.”
Un panegirico di bei propositi che alla luce dell'accettazione della nomina ad assessore lascia il tempo che trova. A tal proposito voglio rivolgermi proprio a quei giovani pdellini che per le strade, sui social network, nelle famiglie e tra gli amici si sono messi in gioco. Fuori dalle foto di aperitivi gaudenti, di comizi abbozzati e di giacche d'ordinanza, come avete accolto voi questa scelta del sindaco e la decisione del neo-assessore Pecorella di accettare? Siete stati interpellati? Avreste gradito una scelta meno ambigua?Pensate si tratti di un esempio di politica onesta?
Transitando sul versante opposto fa meno scalpore (ma non troppo!) la scelta di Vito Billardello, che certamente non ha mai mancato di riconoscere “al Sindaco Cristaldi elevate capacità politiche e amministrative”, precisando comunque “queste qualità non vengono spese”. Forse riuscirà anche a spiegargli che è necessario iniziare “un confronto costruttivo con il consiglio comunale”.
Nessuno fa mistero poi che l’esordiente assessore sia uomo fidato di Massimo Russo. E anche qui la politica, quella delle barbe bianche, ha scritto tanti capitoli: l’ex magistrato e il sindaco mazarese vengono da diatribe terribili (talvolta anche personali), durante una campagna elettorale, quella delle scorse comunali,furente e personalistica. Con il tempo però le parti si sono avvicinate: si vocifera che Cristaldi cercò riparo politico in quella sponda, quella dell’ex presidente della regione, dal momento che furono lampanti delle incrinature con D'Alì; altri sostengono che sia stata una convergenza solo politica. Sta di fatto che i due hanno inaugurato un'area emergenziale, mai funzionante, di comune accordo. Non dimenticando che la notizia della nomina di Billardello arriva dopo quella paventata dellapresunta nomina assessoriale per la Di Giovanni (che ricordiamo essere stata sparring partner di Cristaldi alle elezioni).
Billardello comunque si occuperà di Trasparenza, Legalità, Solidarietà e Pubblica Istruzione. E chissà, che essendo coordinatore dell’MPA – Progetto Sud, “popolato da fantasmi”, in un prossimo futuro gli possa spettare anche la delega ai servizi cimiteriali.
Questo discorso è stato lungo e dispendioso. Forse troppo. Ma le idee si fanno sui fatti e senza di essi non esistono idee valide. Infondo però Sono un sognatore. Ho provato anche ad immaginare che tutto ciò che vi ho raccontato non sia vero: che la nuova giunta sia composta da gente completamente sconosciuta dal punto di vista politico, da insegnanti precari, da under 25, da marinai che parlino la voce del mare stuprato da guerre del pesce e del gasolio, da gente che non dia modo ai grillini di parlare della solita politica politicante. Ho provato ad immaginare che Cristaldi non abbia nominato questi nuovi assessori, che abbia smesso di pensare che si può dare a bere alla gente qualsiasi cosa. Ma la verità è che il sindaco dovrebbe fare un passo indietro, come lui stesso ha più volte paventato, rimettendo alla città il suo mandato, cosa che dovrebbe chiedere ora più che mai la sinistra “mazarese”, invece di limitarsi al solito comunicato di circostanza. Sarebbe la popolazione tutta, cosciente di ciò che è accaduto (o no) per le strade a scegliere: se sarà nuovamente rieletto, significa che Mazara vuole Cristaldi con annessi e connessi. Ad ogni modo io un'idea su cosa la gente voglia me la sono fatta e la mostro con due vignette stupende (non create da me), che però riassumono il sentire popolare in maniera concreta e diretta, come solo l'ironia sa essere.
Soufien Zitoun |
AT |
Ivano Asaro- AT
Ciao Ivano,
RispondiEliminaSono anch'io un giovane mazarese ho 21 anni e come te sono un sognatore..Sono stato al comizio del blasonato Grillo e mi sono accorto del perchè il consiglio comunale non può essere formato dalla gente da te citata..Quella gente applaudiva a cose che sono storicamente e giuridicamente infondate..(vedi debito pubblico dei paesi africani). Sai anche io sogno un mondo politico non politicante, 10 persone che si siedono al consiglio comunale e che dicono "cosa possiamo fare oggi per gli altri" ma apro gli occhi e mi rendo conto di come sia impossibile.Prova tu a candidarti senza l'appoggio della chiesa, della mafia vera o della mafia legale (i partiti di barbe bianche) ti accorgeresti da solo che prenderesti forse il voto dei tuoi genitori..Penso continuamente alle soluzioni e mi rendo conto che il loro sistema, il sistema creato dai "barbabianca" è un sistema perfetto tale per cui nessuno, nemmeno l'intero popolo italiano può svegliarsi la mattina e mandarli a casa decidere per loro o consigliarli..diffida dalle false rivoluzioni proclamate da grillo e da chi come lui..il mov.5 stelle è anch esso un partito. Continua a sognare e a lottare è quello che faccio anch'io ed è il modo giusto..
AD MAIORA SEMPER
F.F.
F.F. continua a sognare. Che si risolve tutto. Intanto io l'ho votato, almeno c'ho provato.
RispondiEliminaFrancesco. da Mazara del Vallo
Bravo Ivano, sempre puntuale e preciso...
RispondiEliminaCaro Ivano, la tua disamina sulla politica locale (tralasciamo quella più complessa, regionale) è stata oculata e attenta, ma si tratta solo di constatazione della realtà, manca la parte più importante che è quella propositiva. Chi accoglierà in questo panorama deludente il tuo accorato messaggio di cambiamento? Esistono le condizioni per una trasformazione della cultura politica in questa città? Io credo che i tempi non siano ancora maturi e sai perchè? Non perchè molti non abbiamo preso coscienza della triste situazione che tutti viviamo (il voto al movimento 5 stelle, ne è l'esempio lampante) ma perchè da lunghi anni questa città (fenomeno nazionale, ma amplificato da noi) non offrendo nulla ai suoi giovani ha obbligato le migliori "intelligenze" ad andare altrove a lavorare e a vivere, perdendo così, un patrimonio inestimabile che non ha consentito il rinnovamento di una classe "nuova" imprenditrice, dirigente e politica, per cui sono rimasti solo coloro che avevano un posto assicurato dalla tradizione familiare o dal posto assicurato dalla politica (i meno bravi e i meno intraprendenti) per cui sono state tarpate le ali a questa nostra comunità che avrà difficoltà a tenere il passo con i tempi e a ricostruire una società credibile. I cambiamenti e i rinnovamenti si programmano nel tempo, non si inventano dall'oggi al domani. Il mio quadro pessimistico, comunque, non deve scoraggiare voi giovani che siete il futuro di questa martoriata città. A noi anziani non rimane che il rammarico di aver fatto troppo poco per cambiare le cose e non siamo fieri del patrimonio sconsolante che lasciamo ai nostri figli. Continuate a lottare per le vostre idee, non scoraggiatevi ma la lotta sarà lunga e tutta in salita. Un abbraccio!
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