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martedì 20 novembre 2012

NBA 2012/2013: Finale annunciata??

Davide Mauro

È cominciata da poco meno di un mese la 67° edizione del campionato di Basket più bello e spettacolare del mondo, l’NBA. Come ogni anno alla Regular season di 82 partite seguiranno i playoff, dove si affronteranno le 8 migliori squadre delle 2 conference. Le 2 squadre vinceranno le rispettive conference daranno vita alla finale NBA, un sfida al meglio delle 7 gare che determinerà i campioni. L’ultima stagione ha visto trionfare i Miami Heat di Lebron James, che hanno avuto la meglio sugli Oklahoma Thunder di Durant. Lebron James è riuscito a vincere il suo primo titolo e ha dimostrato di essere il miglior giocatore nel panorama cestistico mondiale.  Anche quest’anno gli Heat sono i principali candidati, perché oltre ad aver acquistato maggior consapevolezza della propria forza e avere anche meno pressione da parte del mondo intero, hanno aggiunto dal mercato  Ray Allen che gli assicurerà tanti punti dalla panchina e un po’ di esperienza. Ma per ripetere il successo della scorsa stagione dovranno avere la meglio su alcune squadre che hanno acquisito esperienze rispetto lo scorso anno e si sono rinforzate notevolmente. Parlando della Eastern Conference, la stessa dei Miami Heat, la squadra che sembra maggiormente in grado di impensierire i campioni in carica sembrano i Boston Celtics, battuti l’anno scorso solo in gara 7 delle finale di conference. I verdi hanno perso Ray Allen passato ai rivali ma hanno fatto aggiunte importanti al roster e potranno contare su uno dei Playmaker più forti della lega, Rajon Rondo, che l’anno scorso si è consacrato definitivamente. Sempre ad Est mi suscitano curiosità i New York Knicks che sulla carta avevano un roster fortissimo già la scorsa stagione, ma non avevano trovato la chimica giusta; quest’anno sembrano esser partiti fortissimi anche grazie all’inserimento di un paio di vecchietti come Jason Kidd e  Rasheed Wallace,  che fisicamente non saranno più al top ma che hanno un’intelligenza cestistica superiore alla media e  porteranno tanta esperienza  ad un roster che fa di Carmelo Antohny il proprio giocatore migliore. Altra squadra che potrebbe inserirsi nella lotta alla finale di conference sono i Broklyn Nets, forse la novità più grande della nuova stagione, in quanto c’è stato il ricollocamento  della franchigia dal New Jersey a Brooklyn. La squadra è forte, anche se non sembra da titolo, ma vederli giocare nella nuova arena il Barclays center sarà uno spettacolo e il derby con i cugini dei Knicks sarà una partita da non perdere. Possibili outsiders ad est potrebbero essere i Chicago Bulls, i Philadelfia 76ers e gli Indiana Pacers. Se Chicago non avesse avuto l’infortunio di Derick Rose, loro giocatore migliore, ed MVP della stagione 2010/2011, sarebbero ai livelli degli  Heat; ma l’assenza del PlayMaker peserà tantissimo sui Bulls che  sembrano avviati ad  un anno di transizione per ricominciare a provare l’assalto al titolo dalla prossima stagione quando Rose sarà probabilmente completamente rigenerato. Altra incognita sono i Philadelphia 76ers che hanno acquistato dai Los Angels Lakers il secondo  miglior centro della lega, Andrew Bynum, che però dall’inizio stagione non ha giocato nemmeno un minuto a causa di infortuni che si porta dietro dall’inizio della sua avventura NBA.  Se Bynum si riprendesse i 76ers ad est sarebbero secondi solo agli Heat, senza Bynum andranno ai Play Off a fare da comparsa. Gli Indiana Pacers sono la rivelazione della scorsa stagione, sono riusciti ad arrivare ai Playoff e perdere solo al secondo turno dai Miami Heat. Quest’anno si ci aspetta il salto di qualità a livello mentale da parte di questo ottimo gruppo, se arriverà allora possono battere chiunque; se invece non innalzeranno il loro livello rispetto lo scorso anno, rischieranno di uscire subito  al primo turno.

Per quanto riguarda l’Ovest i favoriti d’obbligo dopo le trade estive non possono che essere i Los Angeles Lakers, la franchigia più famosa del mondo che, ad un roster composto già da giocatori del calibro di Kobe Bryant, una delle più forti guardie della storia del gioco, Metta World Peace e Pau Gasol, ha aggiunto il miglior playmaker degli ultimi 10 anni, Steve Nash  e il più forte centro attualmente dell’NBA, Dwight Howard. L’inizio è stato uno dei peggiori di sempre nella storia della franchigia e dopo tantissime sconfitte nelle amichevoli di pre-season anche il campionato non è iniziato nel migliore dei modi, al punto che la dirigenza ha preso la decisone di esonerare Mike Brown e ingaggiare Mike D’Antoni, che ha fatto le fortune di Milano da giocatore e che da allenatore ha sempre fatto giocare alle sue squadre una pallacanestro spettacolare ma mai vincente. Le incognite sono moltissime, c’è da vedere se il 38enne Nash riuscirà a giocare come nelle ultime stagioni, come sarà la convivenza tra due accentratori come Nash e Bryant, se il sistema di D’antoni è quello giusto per questi giocatori e soprattutto se la pallacanestro di D’Antoni riuscirà ad essere vincenti a livello dei Playoff  Nonostante le molte incognite il roster dei Lakers è sicuramente con i nomi il più forte dell’NBA ma ci sarà da vedere cosa faranno in campo. Dietro ai Lakers a Ovest ci sono tante squadre ottime che possono puntare ognuna alla finale. Ci sono i giovani Thunder che nonostante la perdita di Harden, sacrificato per gestioni salariali, possono contare su 2 stelle assolute come Westbrook e Durant, più la crescita di Ibaka. Poi ci sono i San Antonio Spurs formati da un terzetto, Parker-Ginobili-Duncan, che ha già vinto 3 titoli NBA, il roster è ottimo ma c’è da vedere se quei tre, soprattutto Duncan, non comincino a sentire i segni della vecchiaia. Grossissima incognita potrebbero essere i Memphis Grizzles, che dispongono probabilmente della coppia di lunghi meglio assortita della lega, se i 2 lunghi non avranno noie muscolari daranno parecchio fastidio a tutti gli avversari. Chance di fare bene hanno anche  i Los Angeles Clippers, i cugini meno famosi e storicamente più scarsi dei Lakers, l’hanno scorso hanno fatto notevoli passi avanti grazie all’acquisto del miglior Play della lega, Chris Paul e al giovane ed esplosivo Blake Griffin, per il titolo gli manca qualcosa, in estate hanno acquistato Hill e Odom, se questi due giocano al meglio allora i Clippers possono dire la loro e provare ad arrivare alle finali. Possibili incognite ad Ovest possono essere i Denver Nuggets, i Minnesota Timberolves e i Dallas Mavericks, i primi sono la squadra dove gioca Danilo Galliari ,uno dei 3 Italiani che giocano in NBA.  Il loro roster è profondo, sono forti ma per sperare di vincere i titolo gli manca l’”all star” che li guidi nei momenti di difficoltà, riusciranno ad arrivare a i play off ma spegnendosi  al primo turno. I Timberwolves hanno un ottima squadra, una delle rivelazione della scorsa stagione, Ricky Rubio, per ora fermo ai box dopo un butto infortunio della scorsa stagione, e un ottimo lungo quale Kevin Love che l’anno scorso ha dominato in tutte le arene dove ha giocato. In questo inizio di stagione stanno avendo tanta sfiga infatti all’infortunio di Rubio si è aggiunto quello di Love e nonostante questo non stanno facendo male, certo per centrare i playoff devono sperare che quei 2 tornino al top, anche con Rubio e Love speranze di titolo non ne hanno, ma sono una squadra da tenere d’occhio per il futuro. E infine Dallas, che fino a quando potrà contare di Dirk Nowitzki sarà sempre competitiva, anche se ormai non più ai livelli di titolo, vinto 2 stagioni fa, hanno cambiato un po’ tutta la squadra aggiunto dei giocatori come Mayo e Collison che potrebbero esplodere definitivamente, ma sono una squadra da primo turno di playoff e non oltre. 

Parlando di finale tutti gli addetti ai lavori, e non solo, sono pronti a scommettere su una finale Laker-Heat. Questa finale è un po’ il sogno di tutti gli appassionati della lega e quasi di un intera nazione che spera di vedere uno contro uno  in una finale,  2 fenomeni assoluti come Bryant e James, che rappresentano il passato e i futuro di questa lega.  La finale sembra scontata ma le sorprese sono dietro l’angolo.


Davide Mauro

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