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lunedì 10 dicembre 2012

come in premier...

Sergio Basilio
Ogni tanto di partite così ne spunta qualcuna; partite belle da vivere, da vedere, da commentare durante e post gara, sono quelle partite dove saltano gli schemi e si dà in campo tutto quello che hai, una di quelle dove perdi la voce (che tu sia tifoso o telecronista), dove non hai tempo di apprezzare e commentare una grande azione che subito si ribalta il gioco e se ne presenta un'altra ancora più clamorosa, perchè è bello così e ieri sera vedendo scritto sul tabellone Roma-Fiorentina non era difficile prevedere una di "quelle partite".
La Fiorentina probabilmente gioca il miglior calcio d'Italia a livello qualitativo, parliamo di spettacolo ma anche concretezza, di un centrocampo di palleggiatori, di calcio veloce e gol su calci piazzati, l'aereoplanino versione coach si è rivelato un bravissimo tecnico, cosa non solita tra gli ex attaccanti e dopo aver gettato le basi già a Catania l'anno scorso ora, con una squadra di grande spessore tecnico, ha costruito una bella realtà che può aprire un ciclo. Dall'altra parte l'eterna incompiuta di Zeman che nelle ultime settimane sembra aver trovato la quadratura del cerchio o quantomeno un periodo fortunato (punti di vista tra Zemaniani e non): i viola devono fare a meno di Pizarro e Jovetic ed è un peccato perchè poteva essere ancora più bella la partita, Zeman lascia in panca De Rossi (che prende l'esclusione da signore) alimentando ancora veleni e Osvaldo preferendo Destro, in momento si, e Pjanic.
E allora che succede ? succede che la partita inizia (e finisce) a mille, ritmi da premier league, succede che la Roma segna e la fiore pareggia nel giro di pochi min (e guarda caso su calcio piazzato), poi sale in cattedra il professore, il padrone di casa, colui che ha le chiavi dell'olimpico e di Roma tutta: Francesco Totti, che prima chiude una bella azione giallorossa e poi abbatte la porta con prepotenza a dire "sono a quattro reti dal record di Nordahl" e poi le parate bellissime dei due portieri e poi le traverse e i tanti, troppi errori di Destro,per arrivare fino al gol del 4 a 2 di Osvaldo appena entrato e in grande forma.Insomma il maestro ha battuto l'allievo ma la cronaca della partita è la parte minore, il tutto sta nello spettacolo dato, nella cornice di pubblico, nella piccola luce che si è accesa da cui poter ripartire per far tornare il nostro calcio al livelllo che gli si addice; siamo ancora lontani ma partite così oltre che divertire danno speranza.


Sergio Basilio

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