Parlare di elezioni amministrative a sette od otto mesi dalla loro celebrazione è esercizio di stile stupido, certamente anche a Mazara. Farlo significa affondare pesantemente le mani nel presente, disegnando scenari scarsamente futuribili, magari anche realizzabili, ma di sicuro non più veritieri di ipotesi altre, apparentemente errate in questa fase.
Il nocciolo della questione gira tutt'intorno a due fattori spaventosamente lontani culturalmente ma imbarazzantemente vicine nella contemporaneità del sud. Da un lato la capacità e sapienza politica di taluni soggetti, dall'altra la crisi non più strisciante ma che fa inginocchiare larghe fette della popolazione: anche chi, fino a qualche mese fa, era troppo orgoglioso per ammetterlo.
Chi sono i sapienti della politica?
Sicuramente è sapiente chi sa che, a parte alcuni patti di ferro fortemente personali, tutti i discorsi fatti la mattina potrebbero non esistere più al pomeriggio, e quindi è inutile scendere in una guerra di trincea, cercando accordi pubblici al ribasso. Meglio stare nell'ombra, vantando la propria forza vera o presunta.
Nicola Cristaldi |
In questo solco, magari con una cultura meno ostentata, forse perché meno presente, sta Torrente.
Vito Torrente |
La domanda spontanea a questo punto è: chi sono gli ignoranti della politica?
Gli ignoranti, e ce ne sono molti, sono quelli che già vanno correndo per accaparrarsi posti di assessorato da questo o da quel candidato, o chi crede che già oggi i giochi siano fatti. Tutto, certamente troppo, deve ancora avvenire, e non scordiamoci che anche a liste chiuse i giochini sono ancora fattibili.
In mezzo, tra sapienti ed ignoranti ci stanno i <<sapienti costretti a fare la guerra di trincea>>. Due soggetti importanti per alterni motivi stanno muovendosi, pur essendo politici di lungo corso.
Giorgio Macaddino |
Nella sponda opposta a Macaddino, sta Pino Siragusa.
Pino Siragusa |
Ora starete pensando:<< ma questo non aveva esordito dicendo che era stupido addentrarsi nella guerra dei voti sette od otto mesi prima delle elezioni?>>.
Si, rispondo, e ne sono ancora convinto, ma stupido lo sono sul serio, e quindi penso anche che in questo momento, nelle intricate matasse sopra descritte, per sommi capi, vadano aggiunti altri dati per una reale comprensione degli avvenimenti futuri. Le sfere alte dell'amministrazione del nostro paese sono in fibrillazione, specie il governo Letta, ma quasi tutto potrebbe rimanere quello che è almeno per larga parte del 2014.
Enrico Letta |
Toni Scilla |
La mancanza di spazio in alto, ovvero della possibilità di concorrere per la provincia, abolita per farla breve, per la regione e forse per le camere, potrebbe complicare le cose anche a sinistra: può stare fermo Giampiero Giacalone?
Giampiero Giacalone |
Ultima, ma non ultima, questione è quella della crisi.
Ne avevo accennato all'inizio e per forza di cose, non posso dimenticarla. Mazara, anche per motivi storicamente complessi, è quasi un cadavere, ed alcune sue realtà economiche e sociali sono ormai in decomposizione incontrollata. Questo è il primo dei motivi per cui si prevede un numero enorme di candidati al consiglio comunale, quei famosi “signor nessuno”, che non finiscono mai sui giornali, che però hanno l'ardire di conoscere tizio o caio e sono altresì, a loro unico parere, titolari di almeno venti voti. Questi, per ignoranza o cretinaggine sono persone che hanno il solo scopo di lucrare, anche per disperazione personale, sulla politica. Sono convinti di entrare in consiglio e mettere bocca su un po di affari, che ormai non esistono più, per tirare via qualche migliaio di euro per loro, confortati da una classe dirigente che del resto lo fa per milioni di euro. Alcuni devono riempire le liste e raccogliere un po di voti per ricambiare qualche favore ricevuto al politichetto di turno. Tutta questa gente è per diversi motivi comunque illusa dai potenti e disillusa dalla società e dalla politica. Se i candidati al consiglio dovessero superare le 500 unità, per soli 30 posti disponibili, Mazara ed i mazaresi dovrebbero vergognarsi: questa non è più democrazia, ma la peggiore delle “stronzocrazie”.
Ivano Asaro
Ivano Asaro |
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