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martedì 22 giugno 2010

Speciale Mondiali - 2° Giornata

C’erano una volta le grandi certezze dei mondiali, c’era una volta l’Italia, magari catenacciara ma dura a morire, c’era la grande Inghilterra dei leoni indomabili, c’era la Francia che faceva paura a chiunque, c'era la Germania che arrivava sempre alla fine: squadre che hanno scritto più volte la storia mondiale, eroi e miti di racconti leggendari narrati ai nipotini. Ora tutte queste certezze, che davano vita al grande interesse per la Coppa del Mondo, sembrano andate (speriamo solo momentaneamente perdute).
Eh si! Perché in questo pazzo (pazzo!) mondiale guardi una Francia, che francamente non dovrebbe nemmeno essere qui, cadere a pezzi sotto i colpi devastanti di un Messico forse mai così concreto, giovane e spettacolare. E non si tratta poi tanto dei colpi degli avversari a far male, ma più che altro le liti interne, i problemi di spogliatoio e l’odio per un ct che un intero paese non vuole più alla guida: insomma cari francesi è il momento di cambiare, quindi anche se matematicamente non siete ancora fuori. è già iniziata l’era Blanc. I leoni di sua maestà la regina in questa savana sembrano più che altro gazzelle davanti agli avversari; dopo la brutta partita con gli USA la squadra di sir Capello riesce a far ancora peggio contro l’Algeria che fa si una ottima partita tattica, ma dagli inglesi non puoi aspettarti nemmeno un tiro in porta per 90'. Un'autentica delusione davanti ai tantissimi tifosi venuti fin qui (e soprattutto davanti ai "principini"). S’era tanto parlato bene della Germania prima e non bisogna parlarne male ora dopo la sconfitta con la Serbia per 1 a 0, perché effettivamente i tedeschi, in 10 dopo soli 25’, tentano davvero di tutto per pareggiare le cose, ma incappano in una giornata sfortunata (con il principe Poldo che sbaglia anche un rigore). Di fatto anche il loro cammino è in salita e l'ipotetico passaggio del turno non sembra più cosa scontata.
Andiamo poi alla sorpresa più grande, che poi tanto grande non è, se guardiamo il gioco espresso. I campioni del mondo fermati sull’1 a 1 dalla Nuova Zelanda, forse davvero la più debole tra tutte le nazionali presenti. Ma non ci sono scuse, il gioco mostrato dagli italiani, la pochezza in avanti, il punto debole che una volta era il punto di forza ovvero la difesa, dimostrano che la squadra di Lippi è ancora un cantiere aperto e presumibilmente lo resterà.
Ma in questo secondo turno non è mancata la classe del biondo principe celeste Forlan che sigla la doppietta contro i Bafana Bafana ormai quasi sicuramente eliminati, la tripletta di Higuain per l’Argentina che sembra sempre più forte (aspettiamo però a parlare di coppa!). Non sono mancate le belle partite, su tutte Slovenia-USA 2 a 2 dove gli americani hanno fatto vedere di essere cresciuti e di poter arrivare lontano e Danimarca-Camerun 2 a 1 con Eto’o che segna dopo i primi minuti e poi in una fredda notte del Sudafrica sale in cattedra Rommedhal con una partita sontuosa, assist prima e gran gol dopo. Non sono mancati anche tanti gol (ben 42 rispetto ai 25 del primo turno) di cui solo il Portogallo ne fa 7 alla Corea del Nord. Le certezze? L’Olanda che continua a vincere, senza convincere, il "Brasile meraviglia" che fa fuori un Drogba sfortunato ma che comunque lascia il suo segno al mondiale africano, la Spagna che riesce a riprendersi dalla brutta figura iniziale e il Cile, una sorpresa che può andare molto lontano.
E i campionissimi? Rooney non ha mai tirato in porta, non è mai entrato in partita ed è solo riuscito a litigare con i tifosi; Anelka è già rientrato in patria per aver insultato pesantemente il tecnico; i sud americani Messi e Kakà sono i più in forma e danno già spettacolo, anche se non segnano, cosa che non si può dire invece di Luis Fabiano già in lotta con Higuain per la classifica di capocannoniere; Drogba, quasi eliminato, ma è già un vero miracolo che sia in campo dopo soli 10 giorni dall’intervento; Sneijder silenziosamente sta portando l’Olanda agli ottavi; i fenomeni spagnoli vivono di tocchi di prima, nella speranza di entrare in porta con tutto il pallone (con travaso di bile del povero Del Bosque); il modello Cristiano ha cominciato a carburare e dopo pali e traverse è riuscito a trovare finalmente il gol.
Ma il mondiale non è finito e tutto ancora si può riscrivere. Una piccola curiosità: ogni volta che il mondiale si è giocato in Europa è sempre stato vinto da un'europea; quando si è gioca to in altre parti del mondo a spuntarla è stata una sudamericana: chissà che non sia ancora così. C’erano una volta le grandi squadre...e speriamo ci siano ancora.

Sergio Basilio

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