La Corte dei diritti umani ha condannato ieri all’unanimità, in via definitiva, i respingimenti verso la Libia attuati dal 2009, per aver violato il diritto dei migranti a non essere sottoposti a tortura o trattamenti inumani e degradanti. Il caso nello specifico riguarda i 22 somali ed eritrei che assieme ad altre 200 persone circa vennero intercettati a 35 miglia da Lampedusa il 6 maggio del 2009 da navi italiane, trasbordati su queste e riportati in Libia. L’Italia dovrà risarcire a ciascuno dei ricorrenti 15mila euro per danni morali.
“Questa sentenza sarà esaminata con la massima attenzione ed alla luce dell’analisi di questa, prenderemo decisioni per quanto riguarda il futuro”, ha commentato il presidente del Consiglio Monti. Questa sentenza “ci farà pensare e ripensare alle nostre politiche sulle migrazioni”, ha concordato il ministro per l’Integrazione e la cooperazione Andrea Riccardi. L’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), loda il verdetto definendolo “storico”. Sempre all’unanimità, la Corte ha condannato l’Italia per aver violato l’articolo che vieta le espulsioni collettive (è solo la seconda volta in 60 anni che uno Stato membro del Consiglio d’Europa viene condannato per questa violazione) e per non aver concesso un ricorso effettivo ai migranti contro la decisione di respingimento. Nella sentenza, contenuta in circa 80 pagine, la Corte rigetta tutte le tesi difensive italiane.
Noi Giovani dell’Italia dei Valori riteniamo che la condanna della Corte di Strasburgo costituisca un necessario atto di civiltà contro le scellerate politiche sull’immigrazione messe in atto dal precedente governo, che calpestano i più elementari e fondamentali diritti della persona. Una politica aggressiva che non ha prodotto alcun risultato positivo, se pensiamo alle considerazioni del vicepresidente del Csm secondo il quale l’introduzione del reato d’immigrazione clandestina non ha affatto diminuito il fenomeno e relega dunque tale azione politica ad una mera, pericolosa ed improduttiva campagna mediatica.
Tale sentenza costituisce una condanna nei confronti di un governo illiberale, demagogico e populista, per colpa del quale un intero Popolo, quello italiano, che si è sempre caratterizzato per la tolleranza, l’accoglienza ed il rispetto dei diritti fondamentali, dovrà pagare per una condanna che denota tutta l’incapacità, l’arretratezza e l’inattualità di certe pratiche politiche che ci sono estranee ma che fanno presa su una certa classe dirigente.
Rudi Russo
Coordinatore nazionale Giovani IDV
Consigliere Regione Toscana
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