Sarà perché da piccolo, all’esame della quinta elementare, la maestra mi disse “tu non sai scrivere”, probabilmente aveva ragione; sarà perché adesso che sono cresciuto mi stanno sul naso molte cose, ma di certo non voglio smettere di pensare e di scrivere.
La neve fuori la finestra s’addensa, presto sarà ghiaccio, poi si scioglierà, così com’è naturale che avvenga, perché tutto è po’ così, avviene, colpisce, ti condiziona e poi svanisce.
Giorno 16 gennaio 2012 la Sicilia viveva uno dei suoi momenti topici, la gente si svegliava, usciva dalle case, bloccava strade ed autostrade, si complicava la vita, perché è così che si fa quando lo stress e la disperazione ti prendono, si rinuncia a qualcosa, ti attiri le ire di chi i problemi non li vive ancora personalmente, però fai rumore, imprimi in tutti la consapevolezza che qualche cosa non va. Ed allora eccoli li gridare, scaldarsi con mezzi di fortuna quei trasportatori, per primi e poi, agricoltori, pescatori, disperati di ogni genere. Movimento dei forconi e forza d’urto i nomi dei manifestanti, pastori sardi nell’altra isola. Da dire ci sarebbe tanto come cronaca, poco come spiegazione, che cosa vuoi chiarire politologicamente a chi non ce la fa ad andare avanti, quale motivazione vuoi dare a chi vede i suoi figli senza futuro, nemmeno quello immediato, e quindi spacca tutto, e chissenefrega della benzina che non arriva per qualche giorno. Infondo potrei dirvi ve l’avevo detto (intervista estiva di LILIANA PINTA), ma quelli che usano questi mezzi, queste frasi, mi stanno proprio antipatici, quindi figuratevi se mi metto io a riempirmi la pancia di sospiri compiaciuti. Ed allora perché quest’articolo?
Perché: se, infondo era facile dire che il “popolo affamato fa la rivoluzion” come cantava Rita Pavone, cosa ben più complessa è capire se quello che sta succedendo è proprio tutto causato dagli eventi, oppure c’è qualcosa, o qualcuno, che soffia perché ciò avvenga. Ma andiamo per gradi. E’ logico che ciò non sarebbe avvenuto se a governare questo paese politicamente ed industrialmente non ci fossero gli esempi più eclatanti dell’illogicità e della rappresentanza occulta, e ahimè anche dell’inutilità. Ma a chi vuoi chiederle queste cose se ad esempio Pd e Pdl, i due maggiori partiti di questo paese sono governati da zio e nipote, Gianni ed Enrico Letta? Allora cerchiamo di capirle da soli, ognuno con il proprio apporto, il mio è questo articolo.
Vent’anni di Silvio Berlusconi hanno legittimato l’ignoranza in questo paese, non che prima le persone sapessero cosa significasse democrazia parlamentare, ma avevano più rispetto per ciò che era giusto, adesso vedendo le riunioni della Lega, che il bravo Saverio Tommasi ci mostra con tanta ironica minuzia, si capisce come una frase, “in questo paese non c’è democrazia”, ha un significato tutt’altro che ideale. In questo stato di cose, finché è durato, l’impero mediatico è stato il vero oppio per i popoli, bastava che Gerry Scotti regalasse due biciclette a bambini disperati per la fame che i nostri cuori erano colmi di speranza per il futuro, senza contare null’altro. Così nonostante la povertà si diffondeva come la peste del Manzoni, la benzina arrivava a costare come il pane, noi ci crogiolavamo nelle guerre di popolo dei pacs, nelle questioni sulla cittadinanza, ecc., ecc., che diciamoci la verità hanno si un fondamento, ma sono indubbiamente stati usati per distrarci. Questa però, come tutte le epoche finiscono, e poco importa se per meriti oscuri di Corrado Passera, o per telefonate tedesche all’indirizzo del Quirinale, ed allora Silvio Berlusconi non è più il nostro presidente. Quello che mi aspettavo era, come tutti, che il Presidente nuovo, cioè Mario Monti, fosse più incisivo, più equo, più presidente di tutti. Questo non è avvenuto, per lo meno fino ad oggi. Quello che di sicuro non mi aspettavo era che dopo anni di peggioramenti continui, il popolo insorgesse proprio in queste circostanze. Che senso ha sottostare per un 20’ennio ad un puttaniere, non nel senso di consumatore finale di escort, ma nel senso che è riuscito ad accumulare svariati record come quello di debito pubblico prodotto in un giorno, figuracce a livello internazionale, amici sbagliati, (basta non ne metto più)… e poi ribellarsi dopo poco tempo dall’insediamento di un nuovo esecutivo? Mario Monti, come dirò dopo, ha il merito di rappresentare il cambiamento, se poco incisivo lo dirà il tempo, ma è sicuramente un miglioramento, perché è stato contestato così presto, perché così fortemente? Vedete io non voglio vederci per forza un deus ex machina dietro le cose che accadono: sono ad esempio convinto che Cisl e Uil, Angeletti e Bonanni, sono rientrati nel solco della Cgil, perché adesso non c’è più Mediaset che li fa andare in tv, quindi per avere spazio mediatico devono dire e fare cose di rilievo, in parole povere protestare. Ma i forconi sono un’altra cosa. La Sicilia è una terra particolare, dove pochissimi sono schiavi delle situazioni di mafia, ma tutti lo sono delle circostanze, dei saluti, dei caffè offerti al bar. Che la rivoluzione parta naturalmente da li non è impossibile, ma molto molto strano. Certo la redenzione è cosa accaduta in passato, ma per redimere Palermo dalla facile connivenza e convivenza dovettero morire parecchi poliziotti, parecchi magistrati, parecchia gente, poi Falcone e Borsellino, e ciò non avvenne in due mesi, ed ancora dobbiamo eleggere un governatore regionale sicuramente scevro da condizionamenti mafiosi. A questo punto urge un chiarimento sul mio pensiero, ritengo che ci siano dei registi dietro queste proteste, ma questi non sono certamente di carattere mafioso, anzi ci vedo tutt’altro. Secondo me i fautori esistono, e per cercarli si potrebbe partire dai finanziatori dei Forconi: ad esempio chi ha pagato striscioni, cappellini, festoni, giubbotti tutti con i loghi? Chi ha pagato i biglietti aerei per le varie ospitate tv? Dico il vero mi girano parecchie idee per la testa, alimentate anche dalla scomposta reazione della Confindustria siciliana, ma per ora le tengo fuori, ripromettendomi di approfondire l’argomento.
Ma andiamo oltre: di certo se possono esserci dei promotori occulti, il popolo è comunque sovrano delle proprie azioni, quindi è sostanziale parlare non solo dell’appoggio che il popolo siciliano ha dato ai tir fermi, ma di quello che la stragrande maggioranza degli italiani ha dato ai padronicini in rivolta. A questo punto mi sovvengono le lezioni che Manzoni mi diede, tramite la mia professoressa delle superiori, il popolo preso nella sua totalità è qualcosa che agisce sull’onda del populismo, e questo spesse volte è padre delle peggiori idiozie. Già in passato mi ero accorto di quanto una frase, ripetuta tante volte, può diventare un inno, anche se totalmente privo di senso. Se chiedete all’italiano medio un giudizio dell’ultimo governo Prodi vi sentirete rispondere: “Berlusconi è terribile, ma prodi quante tasse ci ha messo”, “ Con Prodi non si respirava più, le imprese stavano morendo dietro le sue tasse”…… Alla domanda “ Quale tassa ha maggiormente sofferto introdotta dal governo Prodi?” la risposta è: eeeeeee, aaaaaaaaaaaaa, comunque erano troppe ….Ancora chiedi “ Mi dici una tassa introdotta dal governo Prodi?” la risposta è: eeeeeee, aaaaaaaaaaaaa, comunque erano troppe. Questo per dire, che possono pure essere attribuite delle colpe a Prodi, ma la gente arrabbiata con lui nella stragrande maggioranza dei casi lo è, ma non sa perché. Ora nei riguardi di Monti vedo lo stesso trend, ci si lamenta delle azioni economiche e fiscali che si stanno approntando, anche qui le risposte mediamente date sono imbarazzanti ed imbarazzate, però una mi colpisce particolarmente: “ Ci siamo tolti Berlusconi ed abbiamo preso Monti, non ci abbiamo guadagnato, anzi”. Questo mi spaventa. E’ come dire che un assassino di fronte al proprio giudice dichiara: “Quando io gli ho sparato, il poveretto perdeva poco sangue, il medico per salvargli la vita gli ha fatto perdere molto, moltissimo sangue”. Qui non si guarda a chi ha sparato agli italiani, ma a chi sta eseguendo una difficilissima operazione per salvargli la vita, e sta dissanguando il corpo. E’ chiaro che anche Monti vada comunque guardato e non venerato, anche lui deve essere capito, studiato e se è il caso criticato. Intanto va detto che solo un paese come il nostro poteva farlo diventare un idolo dei partiti di sinistra, solo un paese come il nostro poteva scambiare la sua buona educazione come risposta ai reali temi che la società attuale ci pone. Le critiche vanno fatte, nel merito però. Ad esempio, era quasi necessaria la riforma del sistema previdenziale in Italia, e questo va capito. Il fatto è che però il sistema è stato innovato, ma dal notevole risparmio avutosi, non si avvantaggeranno nei i lavoratori nella busta paga ne gli imprenditori, quindi consumi bloccati e pensione comunque rinviata, senza contare che non sono date rassicurazioni a chi voleva andare in pensione perché il lavoro rischia di perderlo. Ancora il settore dell’energia è stato toccato, specie con l’aumento delle accise, ma anche qui il percorso è stato fatto a metà, perché le tasse potevano essere stemperate aprendo al sistema dei rifornimenti plurimarche, diciamoci la verità: fare diversi chilometri per risparmiare 4/5 cent. di euro non vale la pena, se ci fosse la possibilità nel rifornimento sotto casa allora li si avrebbe la possibilità di scelta, imponendo ai petrolieri le vere leggi del mercato, di fronte le scelte del consumatore. Questi sono esempi di come le cose sono criticabili in questa realtà, ma non si può essere perentori poiché il tempo è stato veramente risicato, quindi bisogna attendere le scelte nel corso di questo 2012 che sarà travagliato e ricco di colpi di scena. E’ chiaro però che chi pensa deve fin da subito avanzare proposte concrete, dissipare le ombre (in tv volevano per esempio farmi credere che i farmacisti avevano lo stipendio di un operaio), chiarire che soltanto con mosse collettive e lungimiranti si può veramente iniziare un nuovo futuro.
Ivano Asaro
grazie per la foto a MAURO SCUDIERO...
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