Si torna a parlare di energie rinnovabili in quel di Mazara del vallo, e se parliamo di rinnovabili nel trapanese non si può che trattare di eolico. Sono ormai diffuse e ben conosciute le “pale” che permettono di usufruire del vento come generatore di energia elettrica, esse in linea di massima hanno un basso impatto ambientale ( anche se in alcuni casi sia quello ambientale che paesaggistico vengono modificati notevolmente ) e quindi un vantaggio per le popolazioni e gli ecosistemi dove essi sono impiantati.
Ma è sempre vera questa condizione?
I dubbi sorgono quando si vuole impiantare un parco eolico off - shore costituito da “48 aerogeneratori della potenza unitaria di 3,6 Mega Watt, avente ciascuno un’altezza complessiva di 195 metri, di cui 150 circa fuori dall’acqua e con rotore del diametro di 120 metri circa”; per acqua si intende il mare antistante la costa tra il comune di Petrosino e quello di Mazara del vallo, il tratto di costa che tra l’altro comprende “Capo Feto” una zona umida tutelata dalla convenzione di Ramsar e ancor prima un ecosistema riconosciuto dal ministero dell’ambiente come ZPS (zona di protezione speciale), tanto basta per far capire l’importanza e la “sensibilità”di tale tratto di mare; allora perché le ditte Ditte Soc. Tre S.p.a., Tozzi Renewable Energy e Soc. Bbc Power s.r.l, sono interessate a costruire proprio in quel tratto, un progetto cosi vasto ed imponente? Saranno stati ammaliati da quell’eco illustre che dal palazzo si leva “…Mazara del vallo: grande capitale del mediterraneo” ?
Alcuni di voi, penseranno che io sia troppo diffidente, sarà anche un difetto ma quando si parla di rinnovabili a Mazara, non riesco a non pensare a mazzette, a Cosa Nostra, processi, condanne, privati che si arricchiscono a discapito della mia povera città.
Eolico, Metano adesso si parla anche di bioreattore , tanti bei progetti,peccato che tra tutti questi progetti compiuti e non, di benefici la cittadinanza non ne ha mai avuti, in questo l’istituto “Il Duemila” potrà contraddirmi visto che cosi leggo nel comunicato a favore del parco “..nelle maggiori e prospere nazioni europee , portate da esempio da imitare, i parchi eolici off-shore, non hanno creato danno scientifico, tecnico, ambientale ma grande utilità economica e qualità di vita alle comunità”. Qualcuno ha creduto davvero che fossimo già una grande capitale europea, io credo invece che prima di parlare di parchi off-shore, sarebbe bene cominciare a parlare seriamente di differenziata, giusto per iniziare quantomeno ad assomigliare ad una città pulita ed ecologica.
Pasquale Diodato |
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