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martedì 3 settembre 2019

Considerazioni politiche agostane. Puntate “fine”.

Con il voto sulla piattaforma Rousseau, passaggio storicamente tutt’altro che banale, si chiude una querelle iniziata l’8 agosto con le parole di rottura del Ministro, ancora per qualche ora, Salvini.
È stato un agosto del tutto desueto per la politica e le istituzioni Repubblicane: mai in questo periodo dell’anno si erano consumati tali e tanti stravolgimenti.
Persino i commentatori più navigati hanno avuto lacune nel decifrare il presente e predire il futuro prossimo.
Certo: taluni filosofi di periferia avevano già detto tutto, ci mancherebbe.
Ora, con la lista dei ministri che ancora ufficialmente non esiste, che i rumor si fanno sempre più effervescenti, è il tempo di qualche notazione politica.
Ero e rimango contrario a questo governo.
Allo stato non trovo motivi per cambiare idea.
Quello che serviva al paese era un governo di personalità illustri, sul modello che 15 mesi fa il Presidente della Repubblica aveva già impostato con Cottarelli.
Un governo politico, obbrobrioso dal punto di vista della dinamica politica rischia di essere una zuppa slavata, che eviterà l’aumento dell’IVA e concorrerà a spegnere il motore del paese.
Il movimento 5 stelle ha rivendicato tutte le battaglie Salviniane e prima ancora ha adoperato mezzi e strumenti deleteri per la democrazia.
Il movimento 5 stelle ha, per anni, cercato, istituzionalizzando le fake news, di minare la democrazia rappresentativa, cavalcando l’onda anti-casta.
Come può questa forza “svoltare” verso un’ideale social Democratico?
Evidentemente anche il Pd ha le su manifeste dissonanze.
Un anno fa addirittura si tifò, dopo il voto del 4 marzo 2018, per un’alleanza giallo-verde, consegnando il paese al populismo più becero ed alla destra più meschina.
Sarebbe bastato un po’, al segretario di allora, di studio di 5a elementare per sapere che quando populismo e nazionalismo si fondono arriva il fascismo.
Invece no.
Per inseguire i sondaggi, sperando che anche lega e M5S si bruciassero alla prova del governo, si è lasciato ad una banda di avventurieri la possibilità di fare spregio al paese.
Oggi senza alcun senso si presta il fianco ad un governo che, speriamo di no, fallisca, e la prova è veramente ardua. Se così fosse spalancherebbe le porte alla lega ed a tutte le altre destre che tanto male fanno al paese ed alle istituzioni.
Sembra quasi che chi impone questa road map abbia il desiderio di vedere implodere il Pd, come a volere ripulire il campo in attesa di un soggetto nuovo (però questo facciamo finita che non l’ho detto).
Insomma il governo parte male, e potrebbe da subito prestarsi all’equivoco.
Chi nel Pd ha spinto per l’accordo con il Movimento 5 stelle non sottoscriverebbe neppure una delle iniziative che in teoria dovrebbe portare avanti, chi invece non voleva andare al governo dei Democratici adesso riflette sul fatto che il programma sembra essere scritto da quella sinistra che il Partito democratico non è mai stato.
Da Italiano spero che tutto vada per il meglio, così come urge e sommamente ringraziare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’unico vero statista in un palinsesto da brividi.

Ivano Asaro

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