Google+

mercoledì 1 gennaio 2020

Ci sono posti

Ci sono posti in cui tutto appare più chiaro, più nitido. Anche davanti le confusioni, le ansie, persino il buio dello sconforto, ci sono posti in cui provi ad immaginare la via, a godere del freddo, del silenzio e di quei pochi attimi che sottrai alla corsa perenne che sentiamo sotto i piedi e sopra la testa. Famiglie divise, amicizie smembrate, tradizioni ostentante e corrose dalle necessità. Abbiamo consegnato al nostro tempo lo scalpo dei buoni sentimenti, applichiamo inconsapevolmente il cinismo, che subiamo, ai nostri affetti più profondi. Gioiamo solo di attimi, quasi obbligati, prima che il nostro dovere ci riporti a vite asciutte e perennemente presenti.
Quindi, per la prima volta a mia memoria, so cosa chiedere all’anno che verrà: la speranza. Non una luce alla fine del tunnel, una speranza concreta. La speranza di tornare a casa, di assaporare la libertà, di chiamare il proprio futuro famiglia, di correre dietro ai nipoti, di avere la voglia, di avere i motivi per cui lottare, di trovare la strada verso la serenità. Ecco, forse per l’età, forse per le esperienze, forse per i troppi “ciao” detti davanti una fermata, auguro un 2020 pieno di speranza e di speranze.

Ivano Asaro




Nessun commento:

Posta un commento