Eletto il sindaco, terminata la bagarre elettorale, annotati vincitori e vinti, l’attenzione passa sull’amministrazione che sarà. Ma una domanda sorge spontanea: I NON ELETTI CHE FINE FARANNO? Con il giuramento avvenuto, la città di Mazara del Vallo ha un nuovo sindaco, l’On. Nicola Cristaldi, colui, che molti temevano e, che molti altri (e di fatto i numeri lo hanno dimostrato) sognavano al palazzo comunale con la carica di primo cittadino. La bagarre elettorale ormai volta alla fine del suo percorso cominciato da due anni e che da mesi ci tiene sotto assedio ha decretato (era l'ora...) vincitori e vinti e coloro che sono riusciti addirittura a riconfermarsi, nonostante nella precedente amministrazione i risultati siano stati catastrofici, parlano di continuità di un percorso fruttifero per la comunità cittadina, della quale personalmente vorrei fare parte visto che di tutti questi miglioramenti non me ne sono accorto. Passiamo ora ad un'altra divertente e ormai abituale domanda post-elezioni in questa città: i consiglieri candidati e non eletti che fine fanno? Anzi per essere più diretto: ma i loro propositi e il loro incondizionato amore per questa città adesso come verrà impegnato per la collettività tanto adorata ? Dove andranno a finire quelle parole del tipo: "PI CUMANNARI STA CITTA' CI VOLI QUALCUNU CHI CI VOLI BENI A STI STRATI…" -per mantenerci nel citabile- che tanto abbiamo ascoltato e tanto abbiamo dovuto sopportare in questo periodo? Devo essere sincero, io credo che finirà come del resto è finita tutte le altre volte: cioè ognuno tornerà nel suo anonimato e forse verrà riesumato tra cinque anni, alcuni mentiranno sul numero reale di voti presi per cercare di camuffare figuracce, altri ancora parleranno di tradimenti avvenuti in seno alla propria famiglia (come fosse una cosa obbligatoria votare il parente), molti fingeranno pure dopo insistenze e telefonate notturne di non tenerci e di essersi messi lì solo per chiudere la lista, ed infine quelli che io considero dei veri e propri geni, che si distinguono dalla massa o per merito o per bisogno di protagonismo (ma credo pure per tenere calmi i troppi creditori creatisi per la campagna elettorale e che reclamano il saldo del conto) che pur non essendo stati eletti vantano la promessa di assessorati anche se il sindaco nominato non era quello loro di riferimento. Certo queste sono solo mie idee, anzi congetture che i candidati potranno smentire in qualsivoglia momento. Ma di due cose sono certo: la prima è che a pensar male quasi sempre non si sbaglia e per secondo che sarei ben contento di essere smentito e di svegliarmi in una città che vanta un sindaco, svariati assessori, trenta consiglieri comunali, tre sindaci non eletti preparati a vigilare sull’operato della giunta e quattrocento consiglieri comunali non eletti pronti a proporre iniziative che altro non dovrebbero fare che mettere a frutto l’amore per questa città, per altro da loro stessi vantato in italiano e troppo spesso in dialetto. Ma so perfettamente che molti saranno in disaccordo con me, che penseranno che la politica si fa solo nelle sedi appropriate e che non essere eletti significa ritornare a vita propria. Tenendo conto di quelli che la pensano diversamente da me, dico: ognuno ha le sue idee, i suoi modi di intendere la politica e tutto ciò che riguarda l’amministrazione pubblica: ma se volete continuare a candidarvi non fatelo più in nome dell’amore per questa città, quello non si esaurisce né si esplica in una poltrona più impegnativa, ne tanto meno di fronte alle telecamere delle tv locali. L’amore per un territorio lo si manifesta con iniziative personali, con l’esempio verso la comunità che parte da dentro, con la denuncia delle cose che non vanno, mettendoci l’impegno anche quando non ci si mette la faccia. In tutto questo si racchiude il miglioramento di una comunità e di un territorio.
P.S.
Sosta Vietata è pronta al dibattito con qualsiasi interlocutore… A voi la parola... Del resto noi siamo qua: voi piuttosto dove siete?